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Quando un francobollo può valere più di una Ferrari

CANTONEQuando un francobollo può valere più di una Ferrari

27.02.19 - 07:27
La filatelia non è solo una passione. Nasconde un mondo. Può essere uno status symbol o un investimento. Ne abbiamo parlato con alcuni membri del Circolo Filatelico del Mendrisiotto
Tio.ch - 20 minuti / Davide Giordano
Quando un francobollo può valere più di una Ferrari
La filatelia non è solo una passione. Nasconde un mondo. Può essere uno status symbol o un investimento. Ne abbiamo parlato con alcuni membri del Circolo Filatelico del Mendrisiotto

MENDRISIO -  Francobolli: minuscoli ma preziosi. Quelli più rari possono valere una piccola fortuna. Tanto che il British Guiana 1c Magenta - creato per mantenere i contatti tra Londra e la Guiana Britannica nel 1856 - è valutato sui 10 milioni di franchi.

In Svizzera, dove il primo francobollo ha visto la luce nel lontano 1842, non si raggiungono quelle cifre, anche se i più rari valgono. Eccome se valgono. «Il più conosciuto e prezioso - ci spiega il presidente del Circolo Filatelico del Mendrisiotto, Kurt Baumgartner - è la “Colombella di Basilea”.  Per la sua bellezza grafica e poiché realizzato in rilievo vale decine e decine di migliaia di franchi».

Molto particolare il caso del falsario italiano Jean De Sperati, vissuto all’inizio del secolo scorso: «Era abilissimo nella contraffazione. Tanto che i suo “falsi” oggi valgono fino a cento volte di più degli originali».

Tanti, tantissimi soldi. Ma la filatelia non è solo questo. «Certamente no. Chi colleziona francobolli lo fa anche per un suo piacere personale. Per passione.»,  precisa Mario Maccanelli, uno dei membri di comitato del circolo.

Passione, certo. Ma non solo. Perché il francobollo può fungere anche da status symbol. Anche qui in Ticino. «Non siamo la cenerentola della Svizzera. Ci sono grandi case d'asta che organizzano qui da noi, proprio perché sanno di trovare acquirenti facoltosi che hanno voglia di investire in questo campo. Se un francobollo arriva dalla collezione privata di personaggi come la Regina Elisabetta, chi lo compra può esporlo e vantarsene come se avesse acquistato una Lamborghini o una Ferrari».

E c’è anche chi con i francobolli ci guadagna: «Quando il pensiero dominante diventa di acquistare a 10 per rivendere a 100, allora non si tratta più di passione, questa si trasforma in un vero e proprio investimento».

Passione e hobby. Investimento e status symbol. Il francobollo è questo, ma anche di più. Perché c’è chi, come i membri del circolo, lo usa per insegnare ai ragazzi oppure per fare beneficenza. Con la filatelia gli studenti possono infatti apprendere nozioni di varie materie. Dalla geografia alle scienze. «Ed è quello che facciamo nel Mendrisiotto», precisa Maccanelli. «Andiamo nelle classi e impegniamo gli studenti attribuendo loro vari compiti legati al mondo dei francobolli».  Kurt Baumgartner, da parte sua, un paio di volte all’anno spedisce i doppioni raccolti a diverse associazioni svizzere che impegnano ragazzi disabili. «Loro li ritagliano, li lavano e infine ci fanno delle buste che poi vengono vendute».

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