Nel far west dell’indebitamento online. Simona Bernasconi, consulente di SOS Debiti: «La tecnologia ci fa perdere la consapevolezza della nostra disponibilità finanziaria».
LUGANO – Svizzeri inguaiati a causa delle nuove tecnologie. L’indebitamento online è come una piaga che sanguina sempre di più. Una piaga nella piaga visto che, secondo uno studio di Crif (vedi nel box, qui sotto) gli indebitati nel Paese sono ormai oltre mezzo milione. In Ticino le persone sovra indebitate sarebbero quasi 27mila (il 7,6% della popolazione). Una situazione destinata a peggiorare. «Almeno finché la politica non varerà leggi severe – precisa Simona Bernasconi, responsabile di SOS Debiti Ticino –. La possibilità di pagare e di prelevare online ci sta facendo perdere la cognizione di quanto possiamo realmente spendere».
Cosa la preoccupa di più?
La concessione dei crediti online. Se una volta per avere un credito ci si doveva recare in banca, ci si metteva in gioco, si aveva un confronto fisico con il consulente, oggi non è più necessario. Da alcuni anni a questa parte vengono concessi crediti con troppa superficialità.
Per cosa si chiedono questi prestiti?
I motivi sono molteplici. Per pagarsi le vacanze, per l’auto nuova, per il matrimonio, per l’arredamento della casa, per la nascita del figlio. In altri casi anche solo per pagare fatture arretrate.
Ad alcuni potrebbe sembrare una situazione idilliaca…
Solo in apparenza. Certe banche si assumono rischi troppo grandi e mancano di serietà. Ho visto prestiti di 100.000 franchi dovere essere rimborsati con 143.000 franchi. Pensate a uno che, magari ha una condizione precaria e, di colpo, perde il lavoro e ha un debito del genere sul groppone…
Come se ne esce?
Con misure forti. Ad esempio abolendo la pubblicità sul microcredito, che è davvero aggressiva. Oggi si spinge troppo questa opzione. Vuoi una borsetta nuova? Puoi puntare sul microcredito online. L’effetto è devastante.
Parliamo di acquisti online. Oggi spopola Wish…
Il fenomeno di Wish ci dimostra come oggi basti un click per fare un acquisto. Tutto sommato, però, è difficile indebitarsi con merce di così poco costo. Constato, tuttavia, che ci sono aziende online internazionali che ti mandano la merce a casa senza chiedere soldi in anticipo e senza chiedere le spese di un’eventuale resa. Questo invoglia il consumatore a ordinare e a spendere sempre di più.
E che ci dice dei giochi online?
Sono deleteri. Ci sono le vite da comprare. I bonus. Le espansioni delle mappe. Con lo smartphone è facile fare lievitare la fattura di fine mese. Anche i casinò e la cartomanzia online tirano molto.
Cosa consiglia a un consumatore che, a causa delle nuove tecnologie, non riesce più a tenere d’occhio quanto spende?
Di conservare per alcuni mesi ogni singolo scontrino e ogni singola ricevuta. Per poi fare un bilancio. Oppure di scaricare un’applicazione sul cellulare che gli permetta di controllare il proprio budget. Ce ne sono diverse.
Pensando al futuro, quanto è preoccupata?
Se penso che c’è un colosso della grande distribuzione che permette ai suoi clienti, tramite la rispettiva carta fedeltà, di “andare sotto zero” fino a 5.000 franchi, c’è da mettersi le mani dei capelli. Stiamo parlando di denaro che non è di proprietà del cliente. Il processo porta per forza ad accumulare debiti. Io resto comunque fiduciosa. La tecnologia sta esplodendo. E la politica non può più fare finta di niente. Quindi mi aspetto, nei prossimi anni, una serie di valide contromisure.
Il Ticino, quinto peggior cantone per numero di indebitati
Più in città che in campagna. Più in Ticino che nei Grigioni. La piaga del debito s’allarga ed è una bestia nera che al sud delle Alpi non lascia dormire quasi 27mila cittadini. Tanti sarebbero, secondo i calcoli di Crif (società zurighese specializzata nella gestione del rischio), i ticinesi in difficoltà economiche. Con un tasso del 7,8% siamo il quinto peggior cantone, in una classifica condotta da Neuchâtel (10%), Ginevra, Basilea Città e Vaud. A livello svizzero il numero degli indebitato è aumentato nuovamente, dai 517’962 del 2018 agli attuali 522’486. Vale a dire 4'524 in più rispetto all’anno precedente. Fallimenti, attestati di carenza beni ed esecuzioni per fatture scoperte… Sono le tipologie di debito prese in considerazione per il calcolo. Per quanto riguarda le città, è stato osservato un tasso di debitori generalmente maggiore rispetto alle zone rurali. Il record negativo spetta a Biel/Bienne con l’11,5%, seguita da Losanna (11,3%) e Ginevra (10,9%). Zurigo si attesta al di sotto della media nazionale con un tasso di debitori pari al 5,8%, il più basso tra le città analizzate.