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LUGANOIl PVP sta per tornare sul tavolo del Municipio

07.02.19 - 18:01
È quasi pronto un nuovo approfondimento su una proposta di modifica. Jelmini: «Sarà una scelta politica»
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Il PVP sta per tornare sul tavolo del Municipio
È quasi pronto un nuovo approfondimento su una proposta di modifica. Jelmini: «Sarà una scelta politica»

LUGANO - La svolta a sinistra su Corso Pestalozzi per gli automobilisti provenienti dal lungolago aveva spaccato in due il Municipio, sfociando in un nulla di fatto quando nel dicembre del 2016 c’era da prendere una decisione sulla relativa modifica del Piano viario del polo luganese (PVP). Una modifica richiesta da una petizione sottoscritta da 7’679 cittadini. Nel corso degli ultimi due anni il dibattito sulla soluzione viaria adottata nel 2012 non si è pertanto placata. E a breve l’Esecutivo cittadino tornerà a chinarsi sul PVP: è infatti quasi pronto un rapporto che prende in considerazione anche l’introduzione del doppio senso su Corso Elvezia, nel tratto compreso tra via Zurigo e via Serafino Balestra.

Tra pro e contro - «Sarà una scelta politica» ci dice il municipale Angelo Jelmini, titolare del Dicastero sviluppo territoriale, spiegando che l’approfondimento giungerà sul tavolo dell’Esecutivo luganese verosimilmente tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo. La soluzione analizzata scaturiva da una proposta avanzata in una mozione, nel frattempo ritirata, con primo firmatario Tiziano Galeazzi. «Il Municipio avrà a disposizione tutti gli elementi per valutare i pro e i contro della modifica». E si tratterà pertanto di decidere se optare per una fase sperimentale, considerando che «si facilita un po’ il trasporto individuale motorizzato, andando però a penalizzare in maniera importante quello pubblico». Si parla anche di costi da sostenere per l’eventuale test.

Puntare sul mezzo pubblico - Jelmini ribadisce comunque la sua filosofia: «Un forte contributo alla fluidità del trasporto motorizzato individuale si ottiene con un trasporto pubblico e una mobilità lenta efficienti e convenienti». Secondo il municipale bisogna capire cosa si vuole davvero: «Se si riesce a spostare sul mezzo pubblico un 10-15% delle persone, si dà automaticamente più spazio a chi deve o vuole utilizzare il mezzo privato».

Potenziamento dei bus: in attesa del concetto cantonale

Per rendere più invitante il trasporto pubblico, a Lugano bisogna puntare sul potenziamento, in particolare nei quartieri periferici. «Sul Pian Scairolo la linea suburbana 8 non è pienamente soddisfacente, anche perché non sempre viene rispettato l’interscambio con il bus che porta in centro» si lamenta, per esempio, un giovane lettore residente a Pambio-Noranco. La Città assicura però di non starsene con le mani in mano: un approfondimento sulla mobilità aveva permesso di individuare tre macrozone d’intervento. «Una situata a sud, una sul versante del Brè e una a nord» spiega Jelmini. Negli ultimi due anni il servizio è stato potenziato nelle prime due aree.

«La zona che va verso la Valcolla è più difficile, anche perché vi operano più aziende e ci sono da considerare delle concessioni federali» sottolinea ancora il municipale. La situazione dovrebbe però cambiare nel 2020, quando sarà introdotto il concetto cantonale per la mobilità, posto in consultazione lo scorso settembre: «Si tratta di un potenziamento sostanzioso che riguarderà tutto il territorio cantonale, tra cui anche l’area nord della città».

Gli autobus e la funicolare della TPL (Trasporti pubblici luganesi) registrano annualmente circa 13 milioni di passeggeri (nel 2017, ultimo dato disponibile, sono stati 13,4 milioni). Per quanto riguarda le periferie, lo ricorda il direttore TPL Roberto Ferroni, «nel 2017 sono state aumentate le corse della linea 8, mentre nel 2018 la linea 10 è stata modificata completamente e sulla linea 12 è stata raddoppiata la frequenza fino ad Aldesago con un potenziamento fino a Brè».

La pianificazione prevede in effetti l’interscambio tra le linee suburbane e quelle urbane, «che però talvolta non si rende possibile a causa dei possibili ritardi delle prime, qualora questi superino il margine di minuti previsti per lo scambio» conclude Ferroni.

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COMMENTI
 

Lonely Cat 5 anni fa su tio
Sarà difficile riuscire a peggiorare il PVP, ma secondo me ce la faranno!

jena 5 anni fa su tio
certo ci sono voluti 10 anni per capire che chi viene da paradiso deve andare a cassarate per poter accedere alla città... visto che bertini non vuole attaccare i colleghi, lo faccio io... TUTTI A CASA, LICENZIATI COME AVVIENE NEL PRIVATO!!!

GI 5 anni fa su tio
Il problema non va risolto chiudendo strade o costruendo palazzoni…..è il traffico che va tenuto lontano e non ivi convogliato…..il centro disporrebbe così di maggiori spazi sia per i mezzi pubblici (se penso poi al possibile futuro tram…) che ai pedoni (ciclisti inclusi…) Provi ad immaginare il lungolago SEMPRE pedonalizzato…(o aperto al massimo ai mezzi pubblici)

Danny50 5 anni fa su tio
Ma che scelta politica! Qui si tratta di buon senso. Più facile attraversare Zurigo che Lugano. Chi ha concepito questo disastro dovrebbe essere come minimo licenziato.

sedelin 5 anni fa su tio
Risposta a Danny50
più facile attraversare zurigo? decine di minuti persi per: sensi unici, divieti di accesso, direzione obbligatoria, limite di 30 dappertutto, limite di 20 ovunque, semafori, biciclette che sbucano senza guardare, pedoni padroni delle strade che attraversano sempre senza guardare... zurigo é molto peggio!

vulpus 5 anni fa su tio
Bisogna cambiare gli specialisti che hanno creato il caos, e il cantone non dovrebbe imporre teorie non concretizzabili.

GI 5 anni fa su tio
ovvio che sarà una decisione politica.....chissà se mai nessuno ha pensato di sfruttare maggiormente gli spazi (verso l'alto)....in zona Pian Scairolo e Resega per edificarvi enormi autosili....e poi collegare il centro città con un servizio bus a maggiore frequenza? Un centro a misura di pedone.....e non per il transito di veicoli privati.....rimane un sogno ??

Um999 5 anni fa su tio
Risposta a GI
Non vorrei contraddirti o passare per colui che non ama gli spazi pedonali.. anzi. Ma scusa il „centro“ che poi una via principale qualche bratella e due piazzette che sono già pedonali il resto cos’è? Non mi sembra che Lugano abbia un gran centro, certo se poi lo vogliamo chiamare centro e chiudere la città già dalle bue periferiche ok, ma Lugano questa è un paese con qualche palazzo poi se la vogliamo chiamare città va bene lo stesso. Comunque chiudendo strade o costruendo palazzoni come da te scritto avremmo poi il problema con i Verdi e non avremmo ancora risolto il problema viario di questo cantone, che ha criticità un po‘ da tutte le parti in lungo e in largo e di sta cercando di risolvere i problemi con qualche panacea o disegnando qualche striscia per terra o far diventare qualche via a senso unico.

sedelin 5 anni fa su tio
ecco, bisogna fare un passo indietro e reintrodurre il doppio senso com'era una volta, per evitare di circolare inutilmente (ora per andare da A a B bisogna percorrere chilometri in più passando da C, D, Z)

franco1951 5 anni fa su tio
Più che una scelta politica spero che sia una scelta di buon senso. Politica e buon senso non sempre vanno d'accordo. Bisogna decongestionare corso Elvezia e le vie laterali aprendo quei 50 metri vicino al Maghetti con svolta a destra sul lungolago e diritto su viale Cattaneo!!!! Anche i pachidermici bus che circolano nei due sensi nelle strette vie di Lugano sono fuori da qualsiasi logica.
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