LUGANOTerremoto 5G: «Così non saremo schiavi di Alexa e di Siri»

LUGANO – È annunciata come se fosse una rivoluzione copernicana. Cresce l’attesa per l’arrivo della tecnologia 5G, acronimo di quinta generazione, che si espanderà in tutto il mondo a macchia d’olio tra quest’anno e il 2022. Internet ultraveloce a portata di smartphone, e non solo. Alla vigilia del terremoto, Alessandro Trivilini, responsabile del servizio di informatica forense alla SUPSI, lancia “La dieta digitale dei sette giorni” (SEB Casa Editrice SA, presentazione ufficiale giovedì 7 febbraio a Bellinzona), un libro per imparare a convivere consapevolmente con cellulari e affini.

Perché ha deciso di pubblicare questo libro?
«È il frutto di parecchie esperienze interdisciplinari. Bastano due dati per farci capire in che direzione andiamo. In Europa, oggi, il 91% delle persone ha uno smartphone. E nel mondo, a oggi, sono stati venduti oltre 100 milioni di esemplari di Alexa, assistente personale o “robot da compagnia” targato Amazon. Ora è in arrivo il 5G: 40 miliardi di oggetti saranno connessi alla rete nei prossimi cinque anni. In pratica vivremo nella rete».

È preoccupato?
«No. Sono entusiasta. Avremo grandi vantaggi da questi cambiamenti. Però sono anche cosciente del fatto che ci sono dei rischi, ad esempio quello di restare travolti da tutte queste novità, di non saperle usare con consapevolezza. Per qualcuno c’è il serio pericolo che un giorno possa essere Google, Siri o Alexa a suggerirgli cosa mangiare».

Consapevolezza, parola chiave...
«Sì. Nel mio testo metto l’uomo e il cellulare sullo stesso piano, come se fossero due esseri della stessa specie. E questo considerando anche come le applicazioni per smartphone siano sempre più progettate in modo pervasivo, quasi come se si volesse creare e mantenere nel tempo un rapporto di accudimento tra l’apparecchio e il suo possessore».

Nel suo libro, lei elenca sette caratteristiche cruciali dello smartphone...
«Le notifiche, il livello di batteria, la fotocamera, la cover, i social, la posta elettronica e la geolocalizzazione. Sono elementi che colpiscono, in un modo o nell’altro, il nostro sistema interno emozionale. E che ci spingono ad avere una determinata relazione con il telefonino attraverso la loro “user experience”».

In cosa consiste la sua dieta?
«Per ogni giorno della settimana c’è un ordine da seguire. Ovviamente si tratta di modificare una serie di comportamenti legati all’uso dello smartphone. Io non dò ricette, ognuno deve trovare un proprio equilibrio. Spiego come si possono disattivare alcune abitudini, perché sono importanti per noi, cosa regolano nel nostro sistema emotivo interpersonale. Siamo noi a usare le tecnologie, o sono loro a usare noi? Le risposte varieranno da persona a persona, ogni situazione è a sé. È come farsi una specie di check up personale».