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SANT'ANTONINOMarco Bassi presidente del Gruppo d'interesse pomodoro

01.02.19 - 11:44
Per evitare gli sprechi, è stato raggiunto l'accordo sul taglio mirato di alcuni fiori sulle piante, limitando la quantità di produzione durante il periodo delle vacanze estive
Marco Bassi presidente del Gruppo d'interesse pomodoro
Per evitare gli sprechi, è stato raggiunto l'accordo sul taglio mirato di alcuni fiori sulle piante, limitando la quantità di produzione durante il periodo delle vacanze estive

SANT'ANTONINO - Marco Bassi è il nuovo presidente del Gruppo d’interesse pomodoro (GIT). La nomina dell’attuale direttore della FOFT e TIOR SA (Federazione ortofrutticola ticinese e della relativa società commerciale TIOR SA) è avvenuta durante l’Assemblea Federale tenutasi mercoledì a Sant’Antonino; una nomina che dimostra quanto il Ticino sia importante a livello svizzero per la produzione del pomodoro.

Da una parte, infatti, Marco Bassi succede a un altro ticinese, Paolo Bassetti, direttore uscente di FOFT e TIOR SA; dall’altra, l’assemblea si è svolta per la prima volta in Ticino, con la presenza di oltre una trentina di delegati.

GIT raggruppa la maggior parte dei produttori svizzeri di pomodoro; produttori che, assieme, rappresentano l’80% circa della produzione indigena di questo ortaggio. 

L’associazione - fondata 4 anni fa - ha l’obiettivo di monitorare la produzione e i processi di mercato alfine di aumentare l’efficienza del settore. Altro compito è quello di coordinare i produttori di pomodori, promuovendo la freschezza e la qualità del prodotto, evitando inoltre gli sprechi alimentari.

«In questo senso - spiega il neopresidente Marco Bassi - durante l’assemblea si è raggiunto un importante accordo per evitare il famoso ‘food-waste’. In base alle positive esperienze di alcuni membri del GIT che, grazie al taglio mirato di un certo numero di fiori sulle piante di pomodori, hanno limitato la quantità durante il periodo delle vacanze; periodo durante il quale, per tradizione, il mercato è caratterizzato da una debole richiesta e un’offerta eccessiva. Questo permette in modo concreto di contenere lo spreco alimentare dovuto a quantitativi invenduti. Visto il successo riscontrato con questa pratica, l’assemblea ha convinto i produttori, che si sono detti d’accordo a generalizzare questo sistema nelle proprie colture, così da evitare sprechi durante il 2019».

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