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CONFINEFurti, aggressioni, rapine e vandalismo per la "baby gang"

31.01.19 - 22:36
Secondo le indagini la banda nel giro di quattro mesi, tra luglio e ottobre scorsi, aveva colpito una quarantina di volte creando un notevole allarme nella cittadina e in provincia
Furti, aggressioni, rapine e vandalismo per la "baby gang"
Secondo le indagini la banda nel giro di quattro mesi, tra luglio e ottobre scorsi, aveva colpito una quarantina di volte creando un notevole allarme nella cittadina e in provincia

COMO - Cominceranno lunedì prossimo gli interrogatori di garanzia per i 17 minorenni della "Baby gang di Como" ai quali ieri sono stati notificati provvedimenti cautelari in quanto ritenuti responsabili, a vario titolo, di almeno dieci rapine, un'estorsione, 17 furti aggravati, cinque ricettazioni e una serie di episodi di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

La giudice per le indagini preliminari (gip) minorile milanese Marina Zelante, su richiesta del pubblico ministero (pm) Annamaria Fiorillo, ha disposto il carcere per cinque, gli arresti domiciliari per altri cinque e la collocazione in una comunità per sette. Si tratta di dodici italiani e cinque stranieri, tutti all'epoca dei fatti tra i quattordici e i 17 anni, e ora due di loro da poco maggiorenni, che, come è emerso dalle indagini, provengono per lo più da contesti familiari problematici, privi di modelli educativi di riferimento. In più il loro andamento scolastico sarebbe stato irregolare.

Secondo le indagini, svolte dalla polizia e dai carabinieri della cittadina lariana coordinate dalla Procura dei minorenni di Milano, la banda nel giro di quattro mesi, tra luglio e ottobre scorsi, aveva colpito una quarantina di volte creando un notevole allarme nella cittadina e in provincia.

Tra i reati contestati ci sono furti in negozi del centro di Como, dove talvolta entravano in dieci o più creando confusione e arraffando quello che potevano, aggressioni e rapine a coetanei, ai quali prendevano soldi o il cellulare, furti di biciclette e alcolici fino alla devastazione di un appartamento di una compagna di classe. Sono stati identificati grazie ai controlli incrociati delle telecamere, testimonianze, ma anche attraverso i profili sui social network.

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