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CANTONE / SVIZZERACaldo da record al sud, freddo da record al nord

30.01.19 - 17:42
Nelle regioni di montagna a nord delle Alpi il mese di gennaio è stato il più freddo degli ultimi 30 anni, in Ticino invece è stato uno dei primi mesi dell'anno più miti dall'inizio delle misurazioni
Ti Press
Caldo da record al sud, freddo da record al nord
Nelle regioni di montagna a nord delle Alpi il mese di gennaio è stato il più freddo degli ultimi 30 anni, in Ticino invece è stato uno dei primi mesi dell'anno più miti dall'inizio delle misurazioni

BERNA - Il mese di gennaio è stato il più freddo da oltre trent'anni nelle regioni di montagna a nord delle Alpi, mentre in Ticino si è trattato di uno dei primi mesi dell'anno più miti dall'inizio delle misurazioni, rileva MeteoSvizzera.

A settentrione delle Alpi, nelle zone di montagna ad oltre mille metri di quota la media regionale si è situata a -8,2 gradi, molto meno della media 1981-2010. Più freddo è stato solo il gennaio 1985, con -10,6 gradi, poi bisogna tornare all'inverno 1962/63, caratterizzato dalla cosiddetta "Seegfrörni", ossia il congelamento della superficie di un intero grande lago per più giorni, verificatosi sui Laghi di Zurigo e di Costanza. Allora sopra i mille metri di altitudine la temperatura media regionale era stata di -10,9 gradi. In pianura questo gennaio le temperature si situavano tra i 0 e gli 1,5 gradi, più o meno nella norma 1981-2010.

Per le pianure a sud delle Alpi si è invece trattato di uno dei mesi di gennaio più miti in assoluto: con 5,0 gradi Lugano ha registrato il sesto gennaio più caldo da quando sono state avviate le misurazioni nel 1864, mentre Locarno-Monti (4,9 gradi) il decimo più mite dall'inizio delle misurazioni nel 1883. L'aria fredda che ha attraversato le Alpi si è tradotta in favonio da nord, mite ma tempestoso, che ha comportato spesso temperature superiori ai 10 gradi, a più riprese perfino di 14-15 gradi, e il 5 gennaio a Biasca sono perfino stati toccati i 16,4 gradi. Al contempo generalmente splendeva il sole, cosa che si è tradotta in un deficit di precipitazioni e nella fioritura anticipata dei noccioli.

Neve in abbondanza - Tra il 12 e il 14 gennaio una forte corrente da nordovest ha provocato intense nevicate soprattutto nelle Alpi orientali. In parte dei Grigioni in tre giorni sono caduti tra i 90 e i 140 centimetri di neve, nella regione del Gottardo e nell'Alto Vallese tra gli 80 e i 105 cm e nell'Oberland bernese e nel Basso Vallese tra i 40 e i 90 cm. Ciò ha significato un elevato rischio di valanghe. Ma anche le pianure a nord delle Alpi sono state a più riprese ricoperte di un lieve manto bianco verso la fine del mese.

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