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Dal prossimo 1. maggio tutti coloro che offrono attività sportive a rischio devono essere in possesso di un’autorizzazione. Attualmente in Ticino ne sono già state rilasciate una sessantina
BELLINZONA - Per offrire attività sportive estreme, tutti quanti dovranno essere in possesso di un’autorizzazione. Lo prevede la revisione dell’ordinanza sulle attività a rischio, che - come stabilito oggi dal Consiglio federale - entrerà in vigore il prossimo 1. maggio.
L’obbligo dell’autorizzazione era comunque già stato introdotto all’inizio del 2014, escludendo però chi non raggiungeva una cifra d’affari annuale di 2’300 franchi. «Attualmente in Ticino l’autorizzazione è stata rilasciata a quattro aziende e cinquantanove persone individuali» ci dice Marco Bignasca, capo dell’Ufficio dello sport. Per quanto riguarda i singoli, si tratta soprattutto di maestri di sci che offrono anche attività fuori pista.
Con la revisione che entrerà in vigore il prossimo 1. maggio, in Ticino non dovrebbe comunque cambiare molto, almeno dal punto di vista della burocrazia. «Posso immaginare che si annunceranno magari dei maestri di sci che per ora propongono tre o quattro attività fuori pista».
L’ordinanza, e la relativa revisione, è pensata per garantire più sicurezza nell’ambito delle attività estreme. «Dalla sua introduzione nel 2014, è sicuramente cambiata la sensibilità della clientela, che ora ha accesso a una banca dati degli offerenti». E si tratta di un discorso che riguarda soprattutto il canyoning, dove «c’è stato un salto di qualità». E non ci sarebbero più offerenti “a rischio” che un tempo raggiungevano il nostro cantone anche solo per pochi giorni.
