Numerose le proteste tra gli utenti radiotv. Dagli uffici di controllo abitanti ai lettori, le reazioni di fronte al debutto problematico dell’organo di riscossione del canone
LUGANO - Fatture zeppe di errori: intestate a componenti della famiglia scelti a caso, con recapiti errati e riferite ad economie domestiche che non rispecchiano la realtà. Si trova di tutto, e di più, nel primo invio di fatture da parte di Serafe (l’organo di riscossione subentrato a Billag) che a gennaio ha spedito le prime fatture a 3,6 milioni di indirizzi. Numerosi anche i lettori che hanno scritto a Tio/20Minuti lamentando inesattezze di ogni tipo.
La scorrettezza - A fare le spese di queste lamentele sono stati gli sportelli comunali. «Stigmatizziamo l’agire di Serafe - dice Christian Barelli, presidente dell’Associazione ticinese funzionari controllo abitanti -. Non è stato assolutamente corretto aver indicato sulle fatture che, in caso di errori, gli utenti devono contattare l’Ufficio controllo abitanti del rispettivi Comuni».
Subissati dalle chiamate - Un'indicazione che (nonostante la stessa Serafe abbia in seguito fatto marcia indietro tornando ad essere l'interlocutore per ogni problema o domanda) ha creato parecchi disagi. «Siamo stati subissati dalle chiamate», confermano dal controllo abitanti della popolosa Lugano. Ma è l’intero Ticino, da Airolo a Chiasso, ad avere riscontrato il problema. Tra i molti che hanno protestato, non sono mancati i furbi... ossia chi, ormai fuori casa, ha cercato di aggregarsi in modo fittizio ai genitori per non pagare il canone.
Popolazione in movimento - Come si è potuto sbagliare? «Qualche errore potrebbe essere anche nostro. Ma sono davvero minimi perché le nostre banche dati sono costantemente aggiornate - spiega Christian Barelli, presidente dell’Associazione ticinese funzionari controllo abitanti -. Serafe ha fatto un’estrapolazione sbagliata e peggio ancora con dati non aggiornati. Il movimento della popolazione oggi è talmente forte che in pochi mesi cambia tutto».
Dati aggiornati ogni mese - Anche il Cantone si è mosso per rimediare ai “pasticci” di Serafe. Il Servizio MovPop dello Stato Civile ha scritto a tutti gli Uffici di controllo abitanti una email dove si ribadisce «l’importanza che riveste il regolare invio (più volte al mese) delle mutazioni a MovPop e si consiglia a tutti i comuni di effettuare almeno un invio completo al mese, così da garantire che i dati trasmessi a Serafe entro il 3 del mese siano il più aggiornati possibile».
Esentati… ma non troppo - Tra i più arrabbiati un lettore beneficiario di complementare per un’invalidità causata dal lavoro. «Ho mandato per tempo tutti i documenti per l’esenzione dal canone radiotelevisivo, ma mi hanno spedito come se nulla fosse la fattura. Senza sapere se ho apparecchi». Fattura intestata il 15 gennaio, ma arrivata il 25 e quindi più vicina alla scadenza: «Ho provato a chiamare almeno cinque volte, ma le linee di Serafe erano sempre intasate. Allora ho scritto una email e aspetto una risposta». Altri utenti, invece, parlano di operatori gentili e disponibili.
Non solo errori - Il rischio, quando la piazza urla, è di attribuire più sbagli del dovuto. Proprio tra gli esentati perché beneficiano di prestazioni complementari all’Avs e all’Ai non ci sono molti riscontri. Anzi, la responsabile dell’Associazione dei curatori e tutori della Svizzera italiana, Daniela Mozzini, non ha rilevato problemi: «Non ho ricevuto segnalazioni dagli associati. A titolo personale come curatrice seguo 36 persone, di cui un po’ più della metà è esentata dal canone, ma nessuno ha ricevuto fatture per errore o sbagliate». O meglio nessuno tranne uno: «Che ha ricevuto una presunta fattura della Serafe. Ma l’ha fatta a pezzetti e devo ancora ricostruire il puzzle»