In costante calo il numero dei trasgressori che nel 2018 sono stati 2254. Tra cui 71 denunciati per aver manipolato il contrassegno, la maggioranza per un utilizzo su più veicoli
BELLINZONA - Il suo colore quest’anno imita il cielo sereno ed è con un misto di rassegnata serenità che ormai quasi tutti gli automobilisti si sottopongono al rito del cambio della vignetta. Non proprio tutti, a dire il vero. Seppur in costante calo resiste uno zoccolo duro di furbetti o distratti che ancora oggi imboccano le autostrade svizzere senza esporre un contrassegno valido.
Multe per 450mila franchi - Lo scorso anno, solo in Ticino, la polizia cantonale ha spiccato 2254 multe per veicoli sprovvisti dell’adesivo o per un suo utilizzo non conforme. Tradotto in soldi, significa che nel 2018 questo genere di contravvenzione - per la quale si pagano 200 franchi - ha fruttato alle casse pubbliche oltre 450mila franchi.
Lontani dal picco - Dal 1 febbraio, come sempre, sarà obbligatorio esporre il nuovo tagliando. E come ogni anno un paio di migliaia di conducenti non usciranno indenni dai controlli di polizia all’uscita dalle autostrade. Sempre meno, dicono i numeri. E addirittura quasi la metà rispetto al picco - 3917 multe - registrato nel 2014. La polizia non fornisce informazioni sulla provenienza dei trasgressori e si può solo ipotizzare che un buon numero di essi siano automobilisti di passaggio attraverso la Svizzera. Quelli dell’autostrada una tantum.
I “falsificatori” - Meno scusabili sono i manipolatori della vignetta. Non tanto quelli che ogni volta impazziscono con lametta e solventi per staccare la vecchia e ripulire dalla colla il parabrezza (la collezione sul vetro di quelle scadute, a mo’ di album Panini, ricordiamo non è consentita). No, intendiamo chi cerca di frodare: nella maggior parte dei casi si tratta di contrassegni cui viene applicata una pellicola così da permetterne l’uso (vietato chiaramente) su più veicoli. Molto più rare le vere e proprie falsificazioni. Il rischio - che vale 40 franchi? - è di venir denunciati in base all’articolo 245 del Codice penale per "Falsificazione di valori di bollo ufficiali". Lo scorso anno sono stati 71.