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CANTONE10 febbraio: le raccomandazioni di voto del Governo

16.01.19 - 14:32
Le modifiche della Costituzione cantonale riguardano i diritti politici dei ticinesi all’estero, il voto su varianti di modifiche costituzionali e il voto su iniziative popolari legislative
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10 febbraio: le raccomandazioni di voto del Governo
Le modifiche della Costituzione cantonale riguardano i diritti politici dei ticinesi all’estero, il voto su varianti di modifiche costituzionali e il voto su iniziative popolari legislative

BELLINZONA - In vista della votazione cantonale del 10 febbraio 2019, il Consiglio di Stato invita la popolazione ticinese ad accogliere tre delle quattro modifiche della Costituzione cantonale poste in consultazione, che riguardano l’esercizio dei diritti politici in Ticino.

Il Governo sostiene gli oggetti 1, 3 e 4 che il prossimo 10 febbraio saranno sottoposti al giudizio della cittadinanza.

Queste modifiche della Costituzione cantonale riguardano i diritti politici dei ticinesi all’estero, la possibilità di porre in consultazione progetti di revisione costituzionale con varianti, e il voto popolare su iniziative popolari legislative.

Nel dettaglio, il Consiglio di Stato sostiene la modifica che riguarda i diritti politici dei ticinesi residenti all’estero precisa le condizioni per l’esercizio del voto, che sarà in futuro possibile se il cittadino possiede l’attinenza di un Comune ticinese, si è annunciato alla rappresentanza svizzera nel Paese di residenza e ha avuto una località ticinese quale ultimo domicilio nella Confederazione.

Anche la proposta di sottoporre al voto dei cittadini le varianti di una modifica costituzionale è considerata dal Governo opportuna: in questo modo, di fronte a temi particolarmente controversi, i cittadini potranno scegliere quale soluzione sia più adeguata, e disporre di un’alternativa al semplice abbandono del progetto.

La terza modifica preavvisata favorevolmente dal Consiglio di Stato riguarda il voto popolare su iniziative popolari legislative. In caso di approvazione, anche per l’iniziativa generica varrà la prassi oggi in vigore per l’iniziativa elaborata: se accolta dal Parlamento, una proposta non sarà più sottoposta al voto popolare.

Per contro, il Governo non prende posizione sull’oggetto 2, ovvero la proposta di modificare i termini per la raccolta di firme in occasione di iniziative popolari e referendum.

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