Sporcizia, prostitute, inquilini morosi. Il degrado abitativo resiste in pieno boom immobiliare, in Ticino. Il caso di via Maderno
BELLINZONA - Il “boom” immobiliare sembra lontano anni luce da via Maderno 3 a Bellinzona. Per due terzi lo stabile – finito sotto i riflettori due anni fa con un servizio di Patti Chiari – oggi è abbandonato. Gli ultimi abitanti rimasti entrano nel palazzo senza usare la chiave. La serratura all'ingresso è rotta, e così le porte di due appartamenti vuoti, al secondo e terzo piano. Sono utilizzati come depositi di rifiuti e materassi.
La crisi dello sfitto - Il degrado è uno degli effetti più spiacevoli della “emergenza sfitto” in Ticino. Il problema riguarda tutto il Cantone, ma il Bellinzonese in particolare. Nella capitale gli appartamenti vuoti sono aumentati del 37 per cento l'anno scorso: «Gli immobili fatiscenti sono sempre più abbandonati per la concorrenza spietata del nuovo» spiega il presidente della Catef Gianluigi Piazzini. «In certi contesti la ristrutturazione è urgente ma irrealizzabile, a causa della presenza di pochi famiglie che non se ne vanno».
Topi e discariche - In via Maderno i rifiuti si accumulano anche nella lavanderia e nel locale-caldaia, diventato addirittura «una discarica di bici vecchie e rubate, non sappiamo da chi» protestano gli inquilini. Ad abitare il palazzo – quattro piani, 12 appartamenti – sono rimaste in tutto sei persone, e molti più topi: un padre di famiglia racconta di un roditore «cadutomi addosso nella tromba delle scale, settimana scorsa».
Morosi per protesta - Alcuni inquilini – «esasperati» – hanno smesso di pagare l'affitto l'autunno scorso, mentre il proprietario del palazzo ha dichiarato a tio/20minuti di avere «intimato a tutti lo sfratto» e di volere «chiudere il palazzo dal mese prossimo». Sarebbe un sollievo per la Polizia comunale di Bellinzona, che nei mesi scorsi è intervenuta «più volte» perché nell'immobile – ciliegina sulla torta – erano arrivate anche le luci rosse. Due prostitute e una trans hanno lasciato il palazzo nei giorni scorsi, dopo vari solleciti e divieti.
«Conviene pagare» - Una situazione «disastrosa» ammette il vicesindaco Andrea Bersani. Ma il caso ancorché raro non è unico. Il consiglio agli inquilini del portavoce dell'Asi Carlo Sommaruga è «depositare il canone di locazione presso l'autorità giudiziaria, che può costringere il proprietario a utilizzare il ricavato per i lavori necessari». Smettere di pagare del tutto «non è una buona idea». Nemmeno in via Maderno.