Cerca e trova immobili

LUGANOOperato a cuore aperto, ma poi corre la maratona di New York

07.01.19 - 07:59
William Keays, 58enne di Carona, si è reso protagonista di un miracolo medico-sportivo. Sul suo pettorale, all’arrivo di Central Park, i ringraziamenti al Cardiocentro
Operato a cuore aperto, ma poi corre la maratona di New York
William Keays, 58enne di Carona, si è reso protagonista di un miracolo medico-sportivo. Sul suo pettorale, all’arrivo di Central Park, i ringraziamenti al Cardiocentro

LUGANO – Si chiama William Keays, ha 58 anni, vive a Carona. E nell’album della sua vita spiccherà per sempre la data del 4 novembre 2018. Quel giorno, a Manhattan, William Keays disputerà la maratona di New York. Con altre 52'809 persone a tagliare il traguardo di Central Park. Fin qui nulla di strano. William, però, è un corridore speciale. Solo sei mesi prima si è sottoposto a un delicato intervento chirurgico al Cardiocentro di Lugano. «Mi hanno riparato la valvola mitrale. Mai avrei pensato di potere disputare una maratona del genere sei mesi dopo un intervento a cuore aperto».

Un fisico forte – Sopra il pettorale della corsa, William ne ha aggiunto un secondo: c’è il logo del Cardiocentro e la scritta “Performance enhanced by Cardiocentro. Grazie”. «Che significa “prestazione migliorata dal Cardiocentro”. Perché io a quei medici devo tanto. Non finirò mai di ringraziarli». William, che ormai da tempo soffriva di quel problema cardiaco, ci ha messo certamente del suo nel preparare le basi di una ripresa incredibile. «Sono uno sportivo da sempre. E questo mi ha aiutato sia a reggere l’operazione, sia nel percorso di convalescenza. Già poche settimane dopo l’intervento mi allenavo correndo dieci chilometri al giorno».

Intervento precoce – A dirigere il team che lo ha operato, il professor Stefanos Demertzis. L’exploit di William a Manhattan, per il medico, è motivo di grande orgoglio. «Siamo intervenuti in maniera precoce di fronte al suo problema cardiaco. Per l’insufficienza severa della valvola mitrale, è ancora piuttosto diffusa la “vecchia” indicazione medica di aspettare a intervenire fino alla comparsa dei sintomi classici e invalidanti di questa patologia, cioè fiato corto e una sensazione di costante e facile affaticamento. A quel punto, però, l’intervento risolve il problema della valvola ma potrebbe non risolvere il problema che la valvola malfunzionante ha causato al cuore nel tempo».

I passi avanti della cardiochirurgia – Il paziente rimarrebbe, così, con un risultato finale mediocre. Con l’approccio chirurgico precoce, che si sta sempre più imponendo nel settore, i risultati sono nettamente migliori. «La strategia dell’attesa – precisa Demertzis – non è più buona. Operare invece non appena l’insufficienza della valvola diventa severa significa riportare il cuore a una condizione di normalità fisiologica: valvola riparata e piena efficienza cardiaca. Questa strategia si esprime al meglio quando associata a tecniche di chirurgia mini-invasiva. Così si evita anche l’apertura dello sterno».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

WGWG 5 anni fa su tio
È una perla del Ticino. Ne prendano nota chi il cardiocentro non lo voleva e lo ha cambattuto a spada tratta.

Wunder-Baum 5 anni fa su tio
Mi sembra giusto, sono traguardi che e’ corretto evidenziare ! Bravo concorrente e bravo Cardiocentro !

F/A-18 5 anni fa su tio
Cosa non si fa per salvarsi il cadreghino....., ma si dai, l'ospedale del cuore è un'eccellenza, lo sarà anche sotto le ali protettive dell'EOC.

casi89 5 anni fa su tio
Risposta a F/A-18
e tu non capisci niente.

F/A-18 5 anni fa su tio
Risposta a casi89
Sì certo, togliti le fette di salame dagli occhi e cerca di vedere oltre....., l'altro giorno si sono inventati le porte aperte per tirar su firme, ora titoloni sui giornali, mi chiedo se per carnevale hanno programmato un carro tutto loro....

streciadalbüter 5 anni fa su tio
La rèclame é l`anima del commercio
NOTIZIE PIÙ LETTE