Un grotto del Bellinzonese segue l’onda social e va a caccia di influencer locali. Il gerente: «Cavalco l’onda, i millenials vivono su Instagram». Le incognite, però, non mancano
BELLINZONA – Mangi le costine o il cordon bleu. E li paghi in follower. Da Milano a Parigi, Instagram conquista il mondo della ristorazione. E anche tra gli esercenti della Svizzera italiana c'è chi ha intuito le potenzialità promozionali del social. È il caso di Antonio Andali, ristoratore di Sementina. Nel suo grotto, più follower hai e meno paghi. Una bufala? Una trovata promozionale? «No – sostiene Andali – semplicemente ho deciso di cavalcare l'onda, di tentare nuove vie».
Il caso del sushi bar di Milano – Si ordina il piatto, si fa la foto e la si pubblica (con un post durevole nel tempo) su Instagram, con tanto di riferimenti all'esercizio pubblico in questione. Negli ultimi mesi, a livello internazionale, aveva fatto particolarmente discutere il caso del ristorante milanese "This is not a sushi bar". Soprattutto avevano sorpreso le cifre del fatturato: + 13,4% in un solo mese, grazie alla “Instagram revolution”.
La differenza la fa il numero di seguaci – «La generazione dei millennials "abita" praticamente sui social – riprende Andali – è lì che si documenta e cerca informazioni su come passare il tempo libero. Una foto scattata nel mio ristorante, se pubblicata su Instagram dal cliente, può essere vista da un pubblico vasto. Ecco perché da qualche settimana ho deciso di investire sul cliente direttamente. Se lui mi fa promozione, gli faccio lo sconto, o addirittura gli regalo la cena, a dipendenza di quanti seguaci ha».
Il dubbio amletico – A questo punto, però, il dubbio sorge spontaneo. Chi ha così tanti follower da potersi veramente permettere una cena gratuita dalla A alla Z? Secondo Andali c'è speranza per tutti. «Anche se uno ha pochi follower, uno sconticino lo può avere».
In cerca della fidelizzazione – E quanto conviene davvero al ristoratore attuare una tattica del genere? Non rischia di ritrovarsi nel ristorante una marea di morti di like? «Un cliente ticinese avrà prevalentemente follower ticinesi. L'impatto di una foto scattata al mio ristorante sulla realtà locale è potenzialmente forte. Trovo che un concetto simile abbia quasi più senso in un contesto relativamente "piccolo" come il Ticino, piuttosto che nelle grandi città, dove la clientela cambia continuamente. Qui si può creare un rapporto di fidelizzazione con la gente».
I nuovi PR – Intanto, altri ristoratori ticinesi si stanno muovendo in questa direzione. «La realtà – riprende Andali – è che questo sistema rappresenta il nuovo passaparola. Una volta pagavi il PR che ti distribuiva i volantini per strada. Adesso fai lo sconto direttamente al cliente, che con un semplice post ti fa una promozione enorme».
L’influencer scroccona – Sarà. Intanto, occhio agli effetti collaterali e alle derive. Qualche mese fa aveva fatto riflettere la vicenda di un'influencer "scroccona" rifiutata da un albergo di Dublino. Sono un’influencer e voglio pagare in follower. Così si era presentata la giovane donna. Secca la replica del proprietario dell'hotel: e io i miei dipendenti come li pago?
Chi sono gli influencer più seguiti nel mondo e in Svizzera?
Lo dice Blogmeter, azienda specializzata in social media intelligence: l’influencer più seguita al mondo, con circa trenta milioni di follower, è la beauty blogger americana Huda Kattan. Con ogni suo post su Instagram guadagna diciottomila dollari. Seguono Cameron Dallas e Jennifer Selter. Al sesto posto, l’italiana Chiara Ferragni. Tra gli svizzeri, spicca la ticinese Xenia Tchoumi: sui social ha complessivamente oltre sette milioni di follower.