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LUGANOGli ultimi giorni dell'orologiaio. «Chiudo dopo mezzo secolo»

27.12.18 - 18:45
Giorgio Bieri non è riuscito a passare il testimone della storica bottega, in via Bagutti dal 1971. «Commercio in crisi, i giovani scappano»
foto tio/20min
La bottega Bieri (il titolare)
La bottega Bieri (il titolare)
Gli ultimi giorni dell'orologiaio. «Chiudo dopo mezzo secolo»
Giorgio Bieri non è riuscito a passare il testimone della storica bottega, in via Bagutti dal 1971. «Commercio in crisi, i giovani scappano»

LUGANO - Oggi era il suo settantesimo compleanno, e Giorgio Bieri l'ha passato nel retrobottega in mezzo agli orologi da riparare: a cucù, a pendolo, da polso. «Sono gli ultimi e poi ho finito». Ancora tre giorni: lunedì la storica bottega aperta nel 1971 in via Bagutti a Lugano chiuderà per sempre i battenti.

Le cause, ha spiegato a tio/20minuti l'anziano orologiaio, sono il mancato ricambio generazionale e la crisi del settore: «I giovani non sono più attratti da questa professione. Ci sono sempre meno profitti, mentre rimangono i sacrifici». Ad esempio stare aperti durante le Feste.

Quest'anno Bieri ha lavorato più che mai, grazie ai saldi della liquidazione totale. Peccato che «negli ultimi anni l'afflusso è stato invece in continuo calo» nonostante l'ottima posizione. «In generale risentiamo delle difficoltà del commercio luganese» testimoniate dalla continua moria di negozi. L'artigiano settantenne non ha trovato un erede né un subentrante: di questo passo, teme che «nel giro di pochi anni gli orologiai storici di Lugano spariranno tutti».   

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COMMENTI
 

nordico 5 anni fa su tio
Giorgio Bieri fa parte di quei bravi artigiani che, mentre il mondo tutt'attorno cambiava, sono rimasti fedeli alla loro professione. Ne conosco diversi e tutti hanno molta difficoltà sia nel generare un reddito sufficiente che nel reperire persone in grado di dare una continuità all'azienda. Il futuro sarà ancora peggio. Intelligenza Artificiale e automazione faranno sparire altre professioni, mentre la manutenzione dei nuovi sistemi non creerà posti di lavoro a sufficienza per sopperire a quelli persi. Il risultato si inizia già a notare. Ma, mentre i poveri diventano sempre più poveri, i governi devono iniziare a pensare come dare un reddito a chi lavora poco o nulla. Questa sarà la prossima sfida. E bisogna fare in fretta.

F/A-18 5 anni fa su tio
Risposta a nordico
Reddito di cittadinanza? Vogliono comandare in pochi e guadagnare ancora in meno, praticamente si sta creando un mondo di sempre più disperati, si automatizza tutto in funzione del progresso che a me sembra un regresso, dopo ci cercano scuse sul fatto che se non vendono più appartamenti è perché non c'è incremento di popolazione ed invece è perché alla gente sempre più povera non è data condizione per questo genere di cose. Andremo in regressione, caricheremo le spese su chi ancora può fino a quando questi che possono mollano tutto. È il classico gatto che si morde la coda, vedremo.

nordico 5 anni fa su tio
Risposta a F/A-18
Non è detto che il reddito di cittadinanza sia la soluzione. Infatti, dal momento che vi sono persone che vengono sussidiate mentre fanno poco o nulla, tanto vale dare loro un lavoro di pubblica utilità. Oppure una scolarità supplementare. Oppure ancora un compito di ricerca. Per limitare il numero dei robot di produzione si potrebbero tassare, come pure tassare i software che li fanno funzionare. Questo però a livello globale, altrimenti assisteremmo a un turismo della produzione. In tutte le soluzioni vi sono pro e contro. Una cosa è certa: I processi e le produzioni altamente automatizzate verranno installate in nazioni ad alta tecnologia e non in nazioni del terzo mondo. Il basso costo di mano d'opera dei paesi poveri non avrà più il vantaggio attuale e quindi questi saranno doppiamente sfavoriti. Si potrebbe continuare, ma non è questo il blog adatto. Buone Feste a tutti.

F/A-18 5 anni fa su tio
Risposta a nordico
Va beh, è periodo di feste quindi godiamocele, comunque una cosa è certa, la nostra gallina dalle uova d'oro, giusta o meno che sia stata, non esiste più, ora si tratta di scendere dalla cima della scala di qualche gradino e ripartire, la scala è lunga e ci sono tanti paesi che sono ancora ai piedi della scala, possiamo farcela. Anch'io faccio tanti auguri di buon'anno a tutti gli utenti di Tio , anche ai gestori di Tio per pazientemente sopportare i nostri sfoghi quotidiani.

cacos 5 anni fa su tio
esatto hai descritto bene la situazione attuale, ma é difficile da accettare tanti mi dicono é il progresso vai avanti, io ilo vedo come regresso e mi deprimo. Poi penso ma possibile che non se ne accorgano (intendo chi tira le fila) e non correggano almeno gli errori più evidenti ma no anzi n inventano sempre di peggio. Che dire: Buone feste F/A 18

F/A-18 5 anni fa su tio
Risposta a cacos
Ricambio con piacere.

F/A-18 5 anni fa su tio
Per risalire bisogna toccare il fondo oppure essere previdenti ma questo non sembra il nostro forte. Comunque, quando i negozi del centro saranno chiusi o riempiti con stracci costosi di facciata che nessuno compra, quando in centro non si potrà più circolare a causa di caro posteggi e mancanza di posteggi più l'orrendo pvp e le multe distribuite a mo di accanimento terapeutico, quando si concederanno ulteriori licenze tipo fox 2 con ulteriori sparizioni di negozi nei centri paese ed ulteriore aumento del traffico ed inquinamento e tanto altro ancora, ecco, a quel punto la gente sempre più povera sarà costretta a ricominciare su altre basi con un ritorno alle modalità del passato, almeno si spera. L'alternativa è il degrado, l'insicurezza, la povertà, fors'anche la guerra.

Dioneus 5 anni fa su tio
Ormai il Ticino è finito, conviene rassegnarsi.

F.Netri 5 anni fa su tio
Risposta a Dioneus
Di sicuro è finito per gli orologiai

F/A-18 5 anni fa su tio
Andate tutti a comprare su Amazon e quant'altro, liberalizzate il mercato, fateci un bel piano viario con mille restrizioni, create una boiata come via sicura, reintroducete il tram e spazio alle bici ad ogni costo, via i posteggi, chiuderanno tutto e chi potrà alzerà i tacchi, rimarranno quelli che hanno bisogno come disoccupati, pensionati e compagnia bella.

Bandito976 5 anni fa su tio
Ta fe ben

jena 5 anni fa su tio
ennesimo commercio che muore... fate un giretto in corso Elvezia e vi spaventate. avanti cosi e tra poco raggiungerete l'obiettivo di non avere piu' auto in centro e potrete girare contenti nel deserto.

navy 5 anni fa su tio
Il municipio fa i meeting per valutare la crisi dei commercianti in via Nassa....per l’amore di Dio ci stanno i meeting ma....per cosa alla fine? Un ...zo! Intanto commercianti veri come questi chiudono. Lui come Bellotti creavano una certa spina d’orsale in Lugano che non esiste più. In giro commercianti del lusso con radici con il territorio pari a zero è pieno. Il quartiere Maghetti è tutto tricolore di fufa varia.....Altro che piano viario...,

Equalizer 5 anni fa su tio
Purtroppo benché questa professione abbia il suo fascino e necessiti di un'indubbia raffinata capacità manuale, in questo paese, oggi, con questo mestiere, non ci campi più nemmeno da single.
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