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BIASCA«A casa nostra si congela, qualcuno intervenga»

24.12.18 - 12:32
La situazione di Caterina e Angela, madre e figlia, entrambe in assistenza, “costrette” a vivere in un appartamento pieno di disagi. Le loro giornate sono scandite da tosse e polmoniti
«A casa nostra si congela, qualcuno intervenga»
La situazione di Caterina e Angela, madre e figlia, entrambe in assistenza, “costrette” a vivere in un appartamento pieno di disagi. Le loro giornate sono scandite da tosse e polmoniti

BIASCA – La temperatura si aggira attorno ai 14 gradi. I caloriferi sono spenti. «È così quasi tutto il tempo», sussurra Caterina C., 42 anni. Accanto a lei c’è Angela, sua figlia di 24 anni. Entrambe sono in assistenza. Insieme vivono, da circa un anno e mezzo, all’ultimo piano del palazzo Lucomagno, in via Franscini, a Biasca. In un appartamento in cui letteralmente si congela. E nel quale, a tratti, manca pure l’acqua calda. «È il nostro secondo inverno qui – dice Angela –. Continuiamo a chiedere aiuto, ma per ora nessuno interviene concretamente».

Il bimbo sempre ammalato – Angela ha anche un bimbo di 6 anni, che frequenta la scuola elementare. Spesso il piccolo si ammala, ha la tosse o il mal di gola. Caterina, invece, negli ultimi 12 mesi ha già fatto tre polmoniti. «Il problema è che qui c’è anche una grande umidità – sostiene Caterina –. Ti svegli al mattino, madida di sudore, ma con la temperatura gelida. Come fai a non ammalarti? Spesso attacchiamo una stufetta elettrica. Ma poi il consumo con cosa lo paghiamo? Abbiamo i soldi contati».

Finestre non a norma – Non si tratta solo di una questione di temperatura. «Le finestre non sono neanche a norma – indica Angela –. Se mio figlio si sporge, rischia di cadere. Tutti gli altri inquilini del palazzo stanno bene. Solo noi abbiamo disagi. Quelli del Cantone ci hanno fatto capire che non dobbiamo lamentarci troppo e che se andiamo via di qui, ci tolgono l’assistenza. Forse pensano che un trasloco in un altro appartamento rappresenti una spesa superflua per lo Stato».

Consapevolezza – Lo stabile di Via Franscini, nel corso dell’ultimo anno, ha cambiato proprietà. La nuova gestione, contattata da Tio/ 20 Minuti, si è detta disposta a cercare di risolvere la situazione. «Stiamo cercando di fare il possibile per sistemare la questione – spiega la segretaria dell’immobiliare –. Ci vuole un po’ di tempo, e comunque qualcosa è già stato fatto. Ci sono già stati dei controlli da parte dell’idraulico. Stiamo facendo davvero di tutto per accontentare questi inquilini».

La doccia si fa dai vicini – Sarà. Intanto, però, all’ultimo piano del palazzo Lucomagno i caloriferi restano freddi e si respira un’aria gelida. «A volte dobbiamo andare dai vicini a fare la doccia – riprende Caterina –. La nostra acqua, a tratti, è fredda. C’è da vergognarsi».

La voce del Cantone – Ma cosa ne pensa l’assistente sociale che, dal Cantone, segue le vicissitudini di Caterina e Angela? Abbiamo provato a raggiungerla telefonicamente. «Conosco bene la situazione – sottolinea –. Non spetta, tuttavia, allo Stato risolvere i problemi dell'appartamento in questione. Vanno chiariti tra gli inquilini e i proprietari dello stabile».

Alternativa possibile – Sorprendente la chiusura, che stride parecchio con quanto sostenuto finora da Caterina e Angela. «Le due signore, in ogni caso, se riescono a trovare un appartamento alternativo, che rispecchi i parametri e i limiti definiti dall’assistenza, sono comunque libere di trovare un’altra sistemazione. Noi siamo aperti a qualsiasi soluzione, purché siano rispettate le regole».

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