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CANTONE«Lui prende la Pedemontana e a me arriva la fattura»

11.12.18 - 08:01
Stesso numero di targa TI, ma una si trova su un’auto e l’altra su una moto. Il motociclista ribatte: «Mica posso sapere se l’ha presa lui l’autostrada. Non pago alla cieca»
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«Lui prende la Pedemontana e a me arriva la fattura»
Stesso numero di targa TI, ma una si trova su un’auto e l’altra su una moto. Il motociclista ribatte: «Mica posso sapere se l’ha presa lui l’autostrada. Non pago alla cieca»

CAMORINO - In comune hanno solo un numero, quello della targa. Solo questo.  Dopo di che uno abita a Losone e l’altro a Stabio. Uno guida un’automobile e l’altro (anche) una motocicletta. Uno utilizza spesso l’autostrada Pedemontana quando si sposta nel nord Italia  e… l’altro - almeno così sostiene - riceve le fatture.

I pedaggi altrui - «Finora ho pagato circa 400 euro in pedaggi che non erano miei. È dal 2015 che cerco di uscire da questa assurda situazione - racconta S. M. (nome noto alla redazione) -. Da quando cioè ho iniziato a ricevere le lettere con le procedure d’incasso dalla Nivi Credit (la società che riscuote per conto dell’autostrada, ndr). L’ultima mi è arrivata due settimane fa».

Cambiar targa? «No!» - L’automobilista spiega di aver scritto al Tcs di Rivera, di aver segnalato il fatto alla Polizia cantonale e all’Ufficio della circolazione di Camorino.  «In Polizia mi hanno suggerito di fare denuncia, avvertendomi però che sarà dura. A Camorino, invece, mi dicono di cambiare targa. Ma perché devo farlo io e non l’altra persona? E poi  il mio numero è legato a un amico che ora non c’è più. Per me ha un valore affettivo».

Muro contro muro - Dai primi solleciti di pagamento alla scoperta della targa condivisa è passato del tempo. «Quando poi ho capito dove stava il problema mi sono anche incontrato con questa persona - dice S. M. - . All’inizio mi aveva promesso che avrebbe cambiato lui il numero. Ma le fatture sono continuate ad arrivare e ora mi risponde che non devo insistere. Che lui non paga. “Chi mi dice che non sei stato tu?” mi ha anche detto».

La replica del motociclista - «Ho sempre pagato tutte le fatture che sono arrivate a nome mio - ribatte il centauro -. Ma non posso certo iniziare a pagare alla cieca i pedaggi che arrivano a lui… Anche perché non posso sapere se effettivamente non ha viaggiato lui in Italia. Il problema però non lo nego esiste. Ma senza una foto della Pedemontana dove si vede la mia moto, sia chiaro, io non pago» ribadisce il motociclista. Lasciando però uno spiraglio aperto: «Ora d’inverno la moto è ferma. In primavera, glielo avevo anche detto, vedrò di cambiare targa. Ma se insiste...».

Manca la foto - Entrambi, concordano su un fatto. Non ci sono foto dei loro passaggi. S. M. ha scritto anche alla stessa Pedemontana, ricevendo poca soddisfazione: «Mi hanno detto che loro si limitano a leggere i numeri di targa. Che non era un loro problema». I lettori elettronici, commenta Renato Gazzola portavoce del Tcs, «rilevano il numero di targa e non sono in grado di distinguere tra moto e auto. È una situazione che però non si verifica sulle altre autostrade italiane dove il veicolo che non paga al casello viene fotografato».

Luoghi comuni - Il caso qui riferito rappresenta tuttavia una situazione limite. «Sulle difficoltà di pagare il pedaggio della Pedemontana circolano storie che sono poco più che leggenda - spiega Gazzola -. Da chi sostiene di esserci entrato senza accorgersene a chi non trova traccia del proprio passaggio sul sito dell’autostrada, ma l’iscrizione - ricordo - non è istantanea». Attualmente, conclude il portavoce del Tcs, «esistono molte possibilità di pagare il pedaggio. Dalle App alla prepagata con la Pedemontana stessa. In passato avevo invitato i ticinesi ad aprire un conto targa da noi a Rivera. Ed è un’opzione che resta valida».

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