Una buona annata per i raccoglitori del Luganese, per merito anche del clima sempre più pazzo. Ma i prezzi restano alti
GANDRIA - Raccolta quasi record per gli amanti dell'olio ticinese. Nei frantoi del Luganese quest'autunno sono arrivati 750 chilogrammi di olive, da cui usciranno «circa ottanta litri di olio» secondo l’Associazione Viva Gandria.
«Sempre più diffuso» - A causa del maltempo i raccoglitori hanno terminato di lavorare solo pochi giorni fa, e ringraziano il clima “pazzo” degli ultimi anni: le temperature sempre più calde «fanno sì che l'olivo si stia diffondendo sempre più velocemente in Ticino, si sta acclimatando» spiega l'olivicoltore Sandro Frapolli. «Andando avanti così, in futuro arriveranno anche a Nord delle Alpi».
Raccolti in aumento - Per ora le coltivazioni si concentrano nella zona di Gandria, che gode di una buona esposizione al sole ed è protetta dai venti provenienti da nord. L’estate particolarmente calda e secca ha dato il tocco finale: un record sfiorato, per ora, visto che nel 2016 erano stati raccolti ben 850 chili di olive. L'anno scorso invece trecento.
A caro prezzo - Una produzione su piccola scala, comunque, che assieme al costo del lavoro incide sul prezzo alla bottiglia: «Per un prodotto extravergine pregiato – spiega Frapolli – si arriva anche a 30-40 franchi». Ma chissà, in futuro il surriscaldamento globale potrebbe regalare uno sconto.