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CANTONE«Non abbiamo nulla a che fare con il caso Argo 1»

19.11.18 - 16:45
La Direzione di Rainbow risponde ad un articolo: «La professionalità della nostra società è stata ampiamente confermata dalla perizia dell'avvocato Marco Bertoli». E il Caffè ammette l'errore
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«Non abbiamo nulla a che fare con il caso Argo 1»
La Direzione di Rainbow risponde ad un articolo: «La professionalità della nostra società è stata ampiamente confermata dalla perizia dell'avvocato Marco Bertoli». E il Caffè ammette l'errore

BELLINZONA - «Non abbiamo nulla a che fare con il caso Argo 1». La Direzione di Rainbow SA prende posizione in merito agli articoli recentemente apparsi sui media - in particolare a quello pubblicato su "Il Caffè" di ieri - puntualizzando alcuni aspetti «a tutela della propria immagine e professionalità».

Per prima cosa la società di sicurezza stigmatizza il fatto che il proprio nome sia messo in relazione con il caso Argo 1. «La professionalità della nostra società - sottolinea Rainbow in una nota - è stata ampiamente confermata ed era già emersa dalla perizia dell'avvocato Marco Bertoli, che riconosce come il mandato svolto per il DSS non sia mai stato oggetto di richiami».

Poi i vertici di Rainbow citano - punto per punto - le inesattezze riportate nell'articolo del Caffé ritenendole «gravi». In primo luogo negando ogni coinvolgimento nel caso Argo 1. «Non abbiamo mai fornito personale in prestito, né intrattenuto alcun rapporto commerciale o di altra natura con Argo1». Anche le dichiarazioni citate dall'ex agente di Argo 1 vengono ritenute «non veritiere» in quanto esso «non ha mai lavorato per la Rainbow».

Le scuse del Caffè - Uno sbaglio, questo, che viene ammesso dalla direzione del domenicale che nella prossima edizione provvederà a una rettifica: «Per un malaugurato lapsus - precisano dal Caffè - si è scritto che l’ex agente di sicurezza, principale testimone nell’inchiesta penale, prima di essere assunto da Argo1 era alle dipendenze della Rainbow. Un errore che il Caffè ha immediatamente corretto nelle sue edizione online e sugli “sfogliatori” già domenica mattina, scusandosi anche con la direzione di Raimbow». La direzione conclude ribadendo che «tutto  quanto pubblicato è corretto», anche perché è «attinto da documenti ufficiali, ovvero verbali di interrogatorio».

La società di sicurezza tiene infine a precisare di «non aver mai pagato salari, indennità o altro in "nero"» e che tutti i collaboratori «ricevono mensilmente il foglio paga al quale è sempre allegato il dettaglio di ogni servizio svolto», tanto che la Commissione Paritetica Sicurezza ha sempre rilasciato a Rainbow «la certificazione del rispetto delle disposizioni del CCL per il ramo dei servizi di sicurezza privati».

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