Il settore immobiliare in Ticino piace ai capitali sporchi. Il caso di un 73enne del Luganese e di una compravendita travagliata
PREGASSONA - Vendere casa in Ticino e scoprire che l'acquirente è il prestanome di una “cordata” di negozianti e imprenditori cinesi, desiderosi di far sparire un tesoretto in nero evaso al fisco d'oltre confine. È capitato a un 73enne luganese, che nel 2015 ha messo in vendita un immobile abitativo-commerciale a Pregassona (prezzo: 3 milioni di franchi).
La vicenda - Dopo vari tira e molla l'anziano è stato citato in Pretura dal compratore, un intermediario finanziario, e ha scoperto che dietro a quest'ultimo si nascondevano degli esponenti della Chinatown milanese. «Mi ero accorto che qualcosa non andava – racconta il 73enne a tio.ch/20minuti –. I soldi non arrivavano mai e posticipavano con continue scuse. Ma mai avrei immaginato una cosa del genere».
Intermediario arrestato - A gennaio l'intermediario, un 30enne italiano con ufficio sul Ceresio, è finito in manette in Italia con l'accusa di riciclaggio internazionale. Assieme a un socio, avrebbe aiutato la comunità cinese di Milano a portare all'estero incassi “in nero” per un totale di diversi milioni di euro.
«Allerta alta» - Non è un caso unico. Il mercato immobiliare in Ticino è da tempo una «piazza di riciclaggio per capitali sporchi» dall'Italia e non solo, spiegano dalla Fedpol. Nel 2013 la polizia federale ha dedicato al tema un rapporto. «Da allora gli intermediari sono stati molto sensibilizzati sulle loro responsabilità» spiega la portavoce Anne-Florence Débois. «Le segnalazioni di casi sospetti sono aumentate, l'allerta è alta». Nel 2016 inoltre è entrato in vigore il divieto di pagare un immobile in contanti oltre i 100mila franchi. Ma celarsi dietro a società e prestanomi, secondo alcuni, è ancora troppo facile.
Compravendita bloccata - A farne le spese non è soltanto il fisco straniero. La compravendita per la casa di Pregassona è bloccata, ormai, da quasi un anno. «Ci sto rimettendo in salute e in avvocati» lamenta il 73enne esasperato. Non fosse stato per quei milioni sporchi, è convinto, a quest'ora l'affare della sua vecchiaia sarebbe concluso da un pezzo.