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CANTONECompodino2, Leuthard sorda: «Non vedo perché intervenire»

14.11.18 - 07:22
Il Dipartimento federale dell'ambiente dà fiducia al Cantone che vorrebbe collocare il nuovo impianto di compostaggio in zona agricola al Pizzante. «Pronti al referendum» dicono gli oppositori
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Compodino2, Leuthard sorda: «Non vedo perché intervenire»
Il Dipartimento federale dell'ambiente dà fiducia al Cantone che vorrebbe collocare il nuovo impianto di compostaggio in zona agricola al Pizzante. «Pronti al referendum» dicono gli oppositori

BELLINZONA - Là dove cresce l’erba nel Parco del Piano di Magadino il Consiglio di Stato  intende collocare un impianto di compostaggio. Tutto ciò grazie a una modifica pianificatoria che da mesi allarma diverse istanze, non solo ambientaliste. Ma Berna, lo scorso 9 ottobre, ha risposto pilatesca: «Non vedo nessun motivo per un intervento da parte della Confederazione in qualità di autorità di vigilanza». Firmato Doris Leuthard, capo del Dipartimento federale dell’ambiente. Lo stesso ambiente che in Ticino da trent’anni suonati fa i conti con l’impianto di compostaggio abusivo della Compodino. La consigliera federale, interpellata proprio sulla spinosa anomalia dalla deputata Ppd Sara Beretta Piccoli, si tira fuori dalla partita: «Da parte del Cantone -  scrive Leuthard - sono già stati avviati i passi necessari a risolvere la situazione giuridica in materia edilizia e pianificatoria».

La pezza Pizzante - Il guaio è che la pezza cucita dal governo ticinese rischia - e lo dicono non solo le istanze ambientaliste ma la stessa Unione contadini ticinesi - di essere peggiore del buco. L’antefatto è che la ditta Compodino, che ancora oggi svolge un’attività di tipo industriale (il compostaggio) in zona agricola, ha acquistato dei terreni agricoli in località Pizzante per trasferirvi lì la propria attività. Un trasloco che il Consiglio di Stato si è mosso per agevolare, varando lo scorso aprile un messaggio per la variante al Piano di utilizzazione cantonale del Parco del Piano di Magadino in località Pizzante.

«Si favoriscono i privati» - In altre parole la variante, che costerà al Cantone un milione di franchi, metterà in “regola” i circa 12mila metri quadrati destinati all’impianto. Il messaggio sottolinea che i costi per la realizzazione dell’impianto saranno a carico del proprietario delle infrastrutture, ma le perplessità fioccano. I contadini, ed sono in buona compagnia, rilevano che la «pianificazione sarebbe volta a favorire gli interessi del proprietario della ditta Compodino» e parlano di un pericoloso precedente.

«Risposta deludente» - «A Berna ignorano o forse sottovalutano il fatto che la soluzione Pizzante è destinata a naufragare sugli scogli dei ricorsi o di un referendum. E quindi l’illegalità della Compodino continuerà chissà fino a quando» afferma la granconsigliera Sara Beretta Piccoli (Ppd), che definisce «deludente» la risposta della ministra. Deludente anche perché, aggiunge, non tiene conto del  fatto che, come stabilito nell’ottobre 2017 da una sentenza del Tribunale federale, la Compodino non «rispetta l’ordinamento giuridico» e quindi opera in regime di concorrenza sleale.

«Mi sento discriminato» - Davanti alla sordità bernese reagisce anche Rino Bassi della Tricomix di Cadenazzo, “mosca bianca” tra i centri di compostaggio ticinesi con le carte in regola: sorge su terreno industriale e ha fatto investimenti per azzerare le emissioni: «Che dire - commenta - mi sento discriminato. Il terreno agricolo ha un prezzo, quello industriale un altro molto più alto e così, rispetto alla concorrenza, ho dovuto investire per i terreni un paio di milioni in più. La conseguenza è che loro possono fissare tariffe un filo più basse di chi invece deve invece ammortizzare l’investimento». Libero mercato alla ticinese.

Messi nel Sac - Ma la soluzione Pizzante, come ricorda Pierre Zanchi, consigliere comunale dei Verdi a Locarno, fa a pugni anche con la decisione presa a stragrande maggioranza dal Gran Consiglio nel 2014 e in cui si definiva il perimetro del Parco del Piano: «Uno dei presupposti era quello di mettere a tutela definitiva le zone agricole, che in Ticino con la tattica del salame, fetta dopo fetta spariscono». Ora, prosegue Zanchi, «il Cantone per risolvere una zona abusiva propone una modifica pianificatoria allo scopo di collocare un impianto industriale in piena zona agricola. Oltretutto sono terreni Sac (Superfici per l’avvicendamento delle colture), i terreni destinati ad assicurarci la sovranità alimentare...».

«Sarà referendum» - Il consigliere, nel caso in cui il Parlamento dovesse accettare la modifica, annuncia già da ora battaglia: «Le leggi superiori stabiliscono la protezione dei terreni Sac e già oggi il Canton Ticino è al di sotto della quota minima richiesta dalla Confederazione. Se questa orribile operazione dovesse riceve l’approvazione del Gran Consiglio, siamo pronti ad andare fino al Tribunale federale e a lanciare un referendum».

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COMMENTI
 

Onir 5 anni fa su tio
Per giudicare occorre conoscere la complessa tematica. La Compodino è stata inaugurata da Borradori, la prima a risolvere il problema dello smaltimento degli scarti vegetali. A seguito di un ricorso si è trovata dopo poco tempo fuori zona e toccava alla politica sanare la situazione, purtroppo dopo 30 anni siamo ai piedi della scala. In queste condizioni non ha potuto dotarsi delle strutture adeguate e le conseguenze le hanno pagate non solo i vicini ma anche la gestione dell’attività. Dopo tanti anni, troppi, il DT propone finalmente la soluzione con un piano PGR, valido per tutto il cantone visto che è un problema generale, ma anche qui c'è chi si oppone e chi vuol dire la sua. I contadini dovrebbero appoggiare la soluzione Compodino visto che l'ottimo composto prodotto potrebbe risanare i loro bistrattati terreni e gli ecologisti con le loro opposizioni faciliteranno la soluzione dello smaltimento oltre Gottardo, non certo a chilometro zero. Sarebbe ora di smetterla di dare la caccia all'untore e di adoperarsi per risolvere le situazioni piuttosto che ostacolarne le soluzioni

lo spiaggiato 5 anni fa su tio
Visto la complessità del problema si potrebbe chiedere alla NAGRA di poter depositare gli scarti vegetali ticinesi nei depositi di materiale radioattivo scavati nella profondo delle montagne svizzere... :-)))))

Nmemo 5 anni fa su tio
@Mattiatr Le problematiche del Pizzante le conosci ? Nmemo le conosce dalla sua origine, nei particolari, anche quelle non proferibli.

Mattiatr 5 anni fa su tio
Scusate ma perché il nuovo loco è un problema? Lì c'è già una discarica di materiale e non mi pare ci siano case.

Nmemo 5 anni fa su tio
Andrebbero verificate anche le decisioni elaborate dai funzionari che “fanno i giudici” del servizio giuridico del DT. Nel Ticino ormai le puzze imperano, pure immesse da impianti (eliminazione carcasse animali), gestite direttamente ACR, paradossalmente, con il direttore DT nel consiglio di amministrazione.

pardo54 5 anni fa su tio
Il Municipio di Locarno dovrebbe rinunciare a far capo alla Compodino per una questione deontologica e far capo alla Tricomix, leggermente più cara, ma in regola con le leggi. È chiedere troppo?

noci 5 anni fa su tio
Risposta a pardo54
Un valore aggiunto a Piano di Magadino, oltre ad essere una zona molto rumorosa grazie ad aeroplani e elicitteri militari e civili è industrie poi sarà una zona rumorosa e puzzolente. Il tutto sempre in regola e autorizzati in barba alle regole e alla volontà dei cittadini. Da notare il valore ambientale e turistico del Piano di Magadino che deve essere preservato. E pensare che vogliono allungare anche la pista di atterraggio dell'aeroporto. Spero in una forte presa di posizione di tutte le associazioni ambientaliste e dei cittadini per bloccare lo scempio del Piano di Magadino.

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a noci
Preservare il valore ambientale e turistico del Piano di Magadino? Ve lo siete già bruciato tutto, basta fare una passeggiatina sul Ceneri per capire che disastro avete creato. Le serre coprono tutta la superficie rendendo il panorama uguale a quello di una discarica. Dire che un a struttura in più cambierà lo schifo attuale è come se settimana scorsa avessi versato un secchio nel maggiore e avessi detto che è quella la causa della fuoriuscita e non la pioggia.

noci 5 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
È vero sono stati fatti tanti errori negli scorsi anni ma questo non giustifica che bisogna farne ancora. SALVIAMO QUEL POCO CHE CI RIMANE, pensiamo alla qualità di vita e non solo agli interessi.

Equalizer 5 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
Se TU dai una compensazione monetaria a tutti i contadini per i 5 mesi che non possono lavorare e guadagnare, sono sicuro che le serre le tolgono domani.

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Equalizer
Premetto che a me di quel piano non interessa cambiare niente. Volevo solo far notare che c'è ben poca natura da preservare vista l'attuale situazione non proprio ''bellissima''. Per quanto riguarda la compensazione monetaria vorrei ricordarti che ricevono ogni anno (o mese non so) dei sussidi per quello che fanno, in pratica il compenso già glie lo do.

Fran 5 anni fa su tio
Si suppone che il proprietario della Compodino sia uno bello potente se può agire indisturbato in quella zona protetta. E ha dei Santi, non solo in Municipio di Locarno ma anche nei piani più alti ?? A Riazzino sono giorni che non si possono aprire le finestre dalla puzza! Ma lui, il Mister Compodino, è protetto.
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