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CANTONE«Conoscere il salmo, ma che non diventi un’imposizione»

07.11.18 - 06:44
L’inno patrio in classe, se ne riparla, e il presidente dei Liberi Pensatori suggerisce una scappatoia. Mentre dalle sedi definite “ammutinate” dal deputato Galeazzi dicono: «Serve un aggancio»
«Conoscere il salmo, ma che non diventi un’imposizione»
L’inno patrio in classe, se ne riparla, e il presidente dei Liberi Pensatori suggerisce una scappatoia. Mentre dalle sedi definite “ammutinate” dal deputato Galeazzi dicono: «Serve un aggancio»

BELLINZONA - «La conoscenza del Salmo svizzero è giusta - concede Giovanni Barella, presidente del Liberi pensatori -. Ma resta una preghiera e non trovo corretto che lo Stato ne faccia un’imposizione di carattere patriottico». Quello dell’insegnamento a scuola delle patrie strofe è un tema che infiamma sempre. Soprattutto i politici, e in particolare il deputato Udc Tiziano Galeazzi che è tornato alla carica con una lista, parziale, di sedi elementari e medie dove tale obbligo verrebbe disatteso da parte dei docenti di musica (in particolare alle elementari) e di storia e civica (alle medie). Nella sua interrogazione, il democentrista scrive: «Non si vuole nemmeno pensare che non vi sia la volontà da parte del Decs di insegnarlo».

Il deputato parla di “ammutinamento” e cita quattordici sedi renitenti al canto… scovate, dice, «con un semplice sondaggio. E chissà quante ve ne sono ancora. Si ha quindi l’impressione sconcertante che le disposizioni non siano chiare e che non vi siano neppure delle verifiche sull’implementazione».

Perché non “implementate”? La difficoltà, dicono i direttori scolastici interpellati da Tio/20Minuti, sta nel trovare l’occasione. «Sarebbe logico che non venga preso come "preghiera", ma che venga inserito in un contesto didattico - dice Alessandro Solcà direttore dell’istituto scolastico di Coldrerio -. La nostra docente di musica, ad esempio, cerca di agganciarsi a progetti che la classe sta affrontando. Non sempre è possibile». Dal Mendrisiotto al Luganese, a Savosa il direttore Ercole Crivelli ricorda che quella del Salmo non è la prima priorità, ma non boccia l’idea: «Ne abbiamo discusso anche con il docente di musica e la conclusione è stata che l’insegnamento del Salmo va sempre inserito in un quadro di senso». Quadro di senso che può rimandare anche ad un evento particolare, prosegue il direttore: «In quel caso perché no? Altrimenti non è nemmeno ben chiaro a che livello di classe andrebbe insegnato… Tenendo presente che non è neppure un testo dei più semplici per i più piccoli». Tra l’altro, sdrammatizza il direttore, «ad un certo momento, si è parlato anche di cambiarne il testo. Ci siamo anche detti, vediamo che succede». Tra i ribelli Galeazzi cita Bellinzona, che è un po’ sparare nel mucchio delle sue molte sedi. Nel cuore della capitale, la direttrice generale delle scuole comunali, Leonia Menegalli ha però appurato che il Salmo viene insegnato: «La prima strofa ai bambini del secondo ciclo (dalla terza alla quinta) e il resto lo imparano alle medie. Ma l’insegnante mi dice che è stato anche cantato».

Una scappatoia arriva comunque da Barella dei Liberi pensatori: «A suo tempo con mia figlia avevamo trovato un modo per sfuggire all’imposizione del canto. Basta lalleggiare, muovendo le labbra e senza ripetere le parole». Del resto lo fanno anche i calciatori.

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COMMENTI
 

Mattiatr 5 anni fa su tio
Ah che bello! Non capisco come mai la Svizzera debba essere l'unica nazione al mondo dove l'inno non deve essere insegnato. L'unica nazione al mondo responsabile dell'inquinamento globale, e che quindi deve farlo pesare ai cittadini. L'unica nazione che deve pagare senza guadagnare (vedi miliardo di coesione). La nazione dove gli svizzeri sono buoni solo a pagare, gli stranieri invece sono da istruire e aiutare per fare bella figura (perché sì anche a chi li vuole ospitare tutti non frega niente). Io sinceramente ci capisco ben poco.

siska 5 anni fa su tio
Per Lorella Poretti@, ottima risposta concordo appieno:)!

sedelin 5 anni fa su tio
nel contesto della storia svizzera, ma anche della geografia storica si può benissimo impararla senza soffermarsi sul fatto che é una preghiera. è il nostro salmo, è così e finché non si cambia un'altra volta (!) é inutile scaldare gli animi. basta cantarla 4-5 volte durante l'intero percorso scolastico. però farne oggetto di interrogazioni dal sapore perfido fa ridere i polli.

volabas 5 anni fa su tio
adeguare il testo rendendolo meno religioso, melodia fantastica

Bluechips 5 anni fa su tio
Le scuse per non insegnarlo sono infinite. È l'Inno Nazionale e dovrebbe essere insegnato sin dalle elementari. Testo difficile? Basta spiegarlo, parola per parola. Mica sono scemi i bambini. Il solo imparare a leggere e scrivere e far di conto è molto più impegnativo. Una preghiera lo è, ma fino a un certo punto. Si spieghino le ragioni della sua scelta che non sono prettamente religiose e lo si inserisca nel contesto storico del tempo. Eh, si, la Storia! Questa dovrebbe essere insegnata in maniera ben più intensa se si vuole che crescano dei cittadini avveduti!

streciadalbüter 5 anni fa su tio
C`é purtroppo in Ticino tanta gente che toglierebbe la croce dalla nostra bandiera svizzera.

streciadalbüter 5 anni fa su tio
Perché ci hanno rubato il Ci chiami o Patria?

roma 5 anni fa su tio
Il salmo svizzero nelle scuole pubbliche DEVE essere insegnato.

LAMIA 5 anni fa su tio
Stiamo diventando peggio di una repubblica delle banane. Non vi è più rispetto delle decisioni del popolo a cominciare da alcuni politici. Poveri noi

pillola rossa 5 anni fa su tio
Bisognerebbe cambiare il testo

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a pillola rossa
In sé un testo c'è già. Solo che è una leccata di fondo a tutti quelli che oggi esercitano pressioni verso il nostro di fondo. Più che l'inno Svizzero sembrava l'inno del partito socialista, mi pare normale che non sia piaciuto a molti.

pillola rossa 5 anni fa su tio
Risposta a Mattiatr
In uno stato laico l'inno non dovrebbe fare riferimento a Dio.

Logico 5 anni fa su tio
Se l’insegnamento è previsto dal programma, i docenti di musica facciano il loro dovere, punto e basta. Non fai il tuo dovere? Cambi lavoro e lasci il posto a qualcuno che abbia maggior rispetto del proprio datore di lavoro (cittadini).

Dioneus 5 anni fa su tio
Difatti mica tutti gli studenti sono svizzeri

Evry 5 anni fa su tio
Basta guardare il capo dipartimento e il suo braccio lungo Pronzini che durante la cerimonia d'insediamento del GC, durante l'inno na^zionale stava sdraiato sulla sedia. vergogna
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