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CANTONEL’ATAC contraria all’aggregazione nella valle della Tresa

30.10.18 - 21:17
Per l'Associazione «sono troppi i punti critici del progetto che, in caso di accettazione, finiranno per ridurre l’autonomia territoriale dei quattro Comuni»
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L’ATAC contraria all’aggregazione nella valle della Tresa
Per l'Associazione «sono troppi i punti critici del progetto che, in caso di accettazione, finiranno per ridurre l’autonomia territoriale dei quattro Comuni»

LUGANO - Riunitasi per esaminare il progetto di aggregazione dei Comuni di Croglio, Monteggio, Ponte Tresa e Sessa nel futuro Comune di Tresa, che sarà posto in consultazione il prossimo 25 novembre, l’Associazione Ticinese per l’Autonomia dei Comuni (ATAC) invita la popolazione interessata a votare NO.  «Sono troppi i punti critici del progetto che, in caso di accettazione, finiranno per ridurre l’autonomia territoriale dei quattro Comuni», ha sottolineato l'ATAC in una nota.

Secondo l'Associazione «vengono promessi degli obiettivi che si potrebbero raggiungere meglio con delle semplici collaborazioni che manterrebbero intatta l’autonomia dei quattro Comuni e conserverebbero il rapporto di prossimità con il cittadino che, con l’aggregazione, andrebbe perso». «Inoltre - prosegue ancora il comunicato - si eviterebbe di compiere scelte avventate come spostare gli allievi in una sede più lontana. Non si devono poi dimenticare temi delicati come la gestione degli acquedotti».

Secondo l'ATAC con l’aggregazione, il singolo Comune «non avrà più voce sulla politica del proprio territorio perché le scelte saranno decise altrove anche da realtà estranee alla vita del Comune». «Il fatto che tutto è stato fatto in tempi ristretti suscita molte perplessità in quanto la fretta è cattiva consigliera e il Comune che dovrebbe nascere non è assolutamente pronto per affrontare la nuova situazione. Questo causerà molti disagi ai cittadini e molte spese che consumeranno il misero contributo cantonale con un conseguente aumento del moltiplicatore o del debito pubblico. È ciò che è successo in quasi tutte le aggregazioni dove si è cercato di realizzare quanto illusoriamente promesso».

L’ATAC rende dunque attenti i cittadini invitandoli a «non compiere passi falsi poiché l’aggregazione si potrà sempre fare, mentre indietro non si può tornare! In fin dei conti non vi è una necessità impellente per aggregarsi, eventualmente lo si potrà fare in un futuro dopo aver valutato attentamente tutti i pro e i contro, senza improvvisare come si sta facendo attualmente».

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