Ieri sera è stato presentato in anteprima il film documentario su Lara Gut, che si è raccontata ai microfoni di Tio.ch/20minuti
LUGANO - “Looking for Sunshine” – il nuovo film documentario su Lara Gut del regista ticinese Niccolò Castelli – sarà nelle sale di tutta la Svizzera a partire dal 1° novembre, ma ieri sera una manciata di fortunati ha potuto vedere questo nuovo spaccato della vita dell’atleta in anteprima al Cinestar di Lugano.
All’evento era presente anche la protagonista, che ha condiviso le sue impressioni con Tio.ch/20 Minuti: «All'inizio non sapevo nemmeno perché lo stessi facendo», racconta la 27enne di Comano riferendosi al progetto. «Mi sono lanciata in questo progetto e guardarlo mi dà sicuramente delle sensazioni intense, è carico di emozioni, anche brutte», confessa.
E svela anche un retroscena: «Il titolo del film non doveva essere definitivo, ma è rimasto quello perché stavo proprio cercando la luce. Inoltre Sunshine era il soprannome di quando ero bambina».
Le riprese e l'aver trovato l'amore con Valon Behrami l'hanno fatta crescere, e hanno spinto Lara Gut «a non rivivere più la mia passione per lo sci» in quel modo ossessivo: «Mi stava mangiando». Lo spartiacque è l’infortunio che l’ha colpita all’apice della carriera, raccontato nell’anno della sua vita che copre il documentario.
Ora, Lara guarda a quella sé stessa sul grande schermo «come a un’immagine sbiadita»: «Non sono più la stessa persona. Nella mia vita privata ci sono state tante evoluzioni», assicura. L'ultima delle quali è stata quella di rinunciare a buona parte della sua vita "social": «È la soluzione per sentirmi bene, in questo momento».