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CANTONELa Pinacoteca Züst espone il suo più recente acquisto

26.10.18 - 16:37
La mostra, con allestimento di Mario Botta, sarà inaugurata domani, 28 ottobre 2018, e resterà aperta fino al 17 febbraio 2019
La Pinacoteca Züst espone il suo più recente acquisto
La mostra, con allestimento di Mario Botta, sarà inaugurata domani, 28 ottobre 2018, e resterà aperta fino al 17 febbraio 2019

BELLINZONA - Un dipinto dell’importante pittore rinascimentale varesino Francesco De Tatti, acquistato nel 2017 dal Canton Ticino e risalente all’inizio del XVI secolo, sarà esposto alla Pinacoteca cantonale Giovanni Züst.

L'opera, parte del polittico già sull’altare maggiore della Chiesa di Santo Stefano a Rancate, sarà visibile nell’ambito della mostra dal titolo “Il Rinascimento nelle terre ticinesi 2. Dal territorio al museo”, con l’allestimento di Mario Botta, che sarà inaugurata domani, 28 ottobre 2018, e resterà aperta fino al 17 febbraio 2019.

L’acquisto dell’opera di De Tatti è stato una fortunata coincidenza. «Una breve e-mail di Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa nell’estate 2017 ci informava che il 22 settembre presso la casa d’aste Koller di Zurigo sarebbe passato il frammento di predella che Francesco De Tatti intorno al 1525 realizzò per la chiesa di Santo Stefano a Rancate», racconta la direttrice della Pinacoteca Mariangela Agliati Ruggia. L'e-mail concludeva così: «Ci raccomandiamo di comperarlo per il museo».

«L’operazione - spiega ancora la direttrice - è andata a buon fine grazie anche all’appoggio e sostegno dei membri della Commissione scientifica della Pinacoteca Züst, della Direttrice della Divisione della cultura e degli studi universitari Raffaella Castagnola Rossini e del Consigliere di Stato Manuele Bertoli. È stato poi quasi naturale costruire attorno al fortunato acquisto una mostra».

La mostra "Il Rinascimento nelle terre ticinesi 2", con l’allestimento di Mario Botta, nasce nell’ambito dell’Anno europeo del patrimonio culturale, che vede coinvolti 28 Stati all’insegna del motto "Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro". Lungo questa direzione la mostra, nel rendere omaggio ai fondatori della storia dell’arte in Svizzera, si interroga sulle forme di conservazione e di dispersione del patrimonio artistico ticinese di epoca e stile rinascimentale, con il temporaneo rientro di opere che hanno lasciato queste terre.

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