"Mani per l'infanzia" precisa che «l’offesa verso una famiglia e chi ha origini diverse non può essere sanata con un versamento in denaro» e auspica invece migliori «azioni future»
CHIASSO - «Non possiamo accettare». È questa la risposta che l’associazione "Mani per l’infanzia" dà a Roberta Pantani, che a seguito delle parole rivolte contro Don Feliciani e i «bambini migranti utilizzati quali chierichetti» a Chiasso aveva deciso di «versare un contributo per testimoniare la vicinanza a chi è meno fortunato di noi».
L’associazione è convinta che «la grave vicenda», che «ha offeso una famiglia, i figli minorenni e più in generale chi ha origini diverse dalle nostre» non possa essere «sanata con un versamento in denaro».
La vicesindaco leghista - lo ricordiamo - dalle colonne del Mattino aveva attaccato il parroco per avere «utilizzato per la funzione di chierichetti bambini provenienti da altre culture, migranti», «bimbi che fino a ieri delle funzioni ecclesiastiche probabilmente non avevano mai sentito parlare». In realtà i chierichetti da lei presi di mira sono di origine etiope, figli adottivi di una coppia ticinese.
Pantani, dopo settimane di silenzio e avendo ricevuto moltissime critiche, si era affidata a un post su Facebook: «Chi mi conosce sa che non sono razzista. Ho scelto di versare un contributo all’associazione Mani per l’infanzia che si occupa di progetti di sviluppo proprio in Etiopia. Mi piacerebbe che tutti coloro che in questi giorni mi hanno riversato addosso fiumi di veleno e falsità sui social e sui giornali facessero altrettanto per dimostrare la loro solidarietà alla famiglia. Non sarà molto, ma tutto aiuta».
Da parte sua l’associazione "Mani per l’infanzia" restituirà a Roberta Pantani la somma versata. «Non il denaro, ma le sue azioni future di cittadina e politica serviranno la buona causa dell’educazione al rispetto del diverso e dell’accoglienza» precisa in una nota, sottolineando la responsabilitÀ di ogni cittadino a «tutelare tutti i bambini del mondo e nel mondo, indipendentemente dal colore della pelle, dalla provenienza o credo».