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BELLINZONAInaugurato l’acquedotto intercomunale di Bellinzona

16.10.18 - 08:19
L'opera, realizzata in 7 anni, si basa sul prelievo tramite 3 pozzi verticali di 25 metri di profondità di acqua di falda dalla zona di riserva idrica di Gorduno-Gnosca
Ti Press
Inaugurato l’acquedotto intercomunale di Bellinzona
L'opera, realizzata in 7 anni, si basa sul prelievo tramite 3 pozzi verticali di 25 metri di profondità di acqua di falda dalla zona di riserva idrica di Gorduno-Gnosca

BELLINZONA - Si è tenuta ieri presso la stazione di pompaggio di Gorduno-Gnosca l’inaugurazione del nuovo acquedotto intercomunale realizzato sulla base del piano cantonale di approvvigionamento idrico del Bellinzonese (PCAI-B).

L’esigenza di un approvvigionamento sicuro, qualitativamente e quantitativamente adeguato, e la necessità di ottimizzare l’utilizzo delle fonti hanno reso necessario lo sviluppo di un nuovo concetto d’approvvigionamento a livello regionale che si inserisce nella strategia di AMB di gestione integrata ed efficiente della preziosa risorsa idrica.

Si tratta di una soluzione a lungo termine che coinvolge direttamente i quartieri di Bellinzona, Sementina, Monte Carasso, Gnosca e Gorduno, integrata nella rete di tutta la nuova Città e in grado di garantire un approvvigionamento idrico in qualità e in quantità per oltre 32’000 abitanti.

L’opera, realizzata in 7 anni, si basa sul prelievo tramite 3 pozzi verticali di 25 metri di profondità di acqua di falda dalla zona di riserva idrica di Gorduno-Gnosca. I pozzi sono in grado di emulgere fino a 16'000 metri cubi di acqua potabile al giorno. La stessa viene poi pompata direttamente in rete attraverso gli oltre 18 Km di nuove condotte realizzate e nei serbatoi principali dei quartieri della Città, tra cui quello di Carasso (già inaugurato nel 2015) di 2500 m3 di capienza, pure realizzato nell’ambito del progetto.

L’importante opera, costata 22.5 milioni di franchi, ha permesso di sostituire le fonti di approvvigionamento non più conformi alle strette raccomandazioni federali in materia di qualità quali le captazioni a riale della Valle di Sementina e di Gorduno come pure i vecchi pozzi dell’ex comune di Gnosca e quelli della Città realizzati nel 1906 nella zona dello Stadio comunale. Quest’ultimi non verranno tuttavia dismessi totalmente: per loro è prevista una nuova funzione in quanto verranno a breve utilizzati per realizzare una centrale termica (basata su termopompe che sfruttano il calore presente nell'acqua del sottosuolo per utilizzarlo nel riscaldamento e nella produzione di acqua calda sanitaria) e relativa rete di teleriscaldamento in grado di fornire energia calorica (riscaldamento e raffreddamento) alle scuole nord, asilo, palestra SFG e stadio comunale.

La condotta di trasporto principale di 500 mm di diametro rappresenta la spina dorsale dell’acquedotto della nuova Città e ci permetterà in futuro di gestire al meglio l’utilizzo delle diverse fonti di approvvigionamento (pozzi, sorgenti esistenti e nuovo acquedotto della valle Morobbia attualmente in costruzione) in un ottica di diversificazione e integrazione delle risorse idriche regionali.

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