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TAVERNE«Ve lo dico io perché certi medicinali spariscono dal mercato»

05.10.18 - 08:56
Il paradosso: prezzi dei farmaci da brividi, ma intanto alcuni scarseggiano. Marius Blanc, responsabile marketing della casa farmaceutica Lagap SA: «Berna ci mette nei guai»
«Ve lo dico io perché certi medicinali spariscono dal mercato»
Il paradosso: prezzi dei farmaci da brividi, ma intanto alcuni scarseggiano. Marius Blanc, responsabile marketing della casa farmaceutica Lagap SA: «Berna ci mette nei guai»

TAVERNE – È emergenza per alcuni medicinali in Svizzera: una dozzina di farmaci e 8 vaccini sarebbero in via di esaurimento. La notizia, emersa qualche settimana fa, aveva fatto discutere. Tutto questo mentre il prezzo dei farmaci nella Confederazione continua a essere giudicato troppo alto (anche) da Mister Prezzi. Un aspetto evidenziato anche da una recente analisi pubblicata da Tio/ 20 Minuti. Insomma, le case farmaceutiche restano più che mai sotto accusa. Tra queste, anche la “piccola” Lagap SA, con magazzini e produzione pure in Ticino. «Il problema – dice Marius Blanc, responsabile marketing dell’azienda – è che la gente non conosce le pressioni a cui siamo sottoposti».

Non capita tutti i giorni di avere di fronte un dirigente di una casa farmaceutica. Forse, per il consumatore, è giunto il momento di sfogarsi un po’…

Prego. Però sappiate che c’è tanta disinformazione. Alcuni, ad esempio, ritengono che determinati farmaci scarseggino per una strategia delle case farmaceutiche. È assurdo. La verità è che Berna ci mette nei guai. In particolare a causarci difficoltà è la politica introdotta da Pascal Couchepin anni fa.

Berna stabilisce il prezzo del farmaco generico confrontando i prezzi in vigore nelle nazioni europee con il tenore di vita simile alla Svizzera. Sembra corretto, o no?

Nessuno in Europa ha il tenore di vita alto tanto quanto la Svizzera. Questo sistema ci penalizza. L’Ufficio federale della sanità decide a quali prezzi dobbiamo vendere i medicinali coperti dalla cassa malati al grossista. E questi prezzi si stanno abbassando. Il calcolo viene fatto ogni tre anni. I margini di guadagno su alcuni medicinali per noi sono sempre più ridotti. Per questo siamo costretti a ritirarli dal mercato.

Questo ragionamento vale per tutte le case farmaceutiche?

Sì. Anche per i colossi. Che però hanno meno difficoltà nel ritirare un farmaco dal mercato. Un big forse può reggere l’urto. Le piccole e medie imprese no.

Mi perdoni, ma è da anni che si discute sul prezzo eccessivo dei farmaci in Svizzera. Ora la politica si sta muovendo. Perché dovremmo darle torto?

Perché noi, nelle case farmaceutiche, abbiamo un sacco di spese che l’opinione pubblica non conosce.

Ad esempio?

Basti pensare che ogni volta che cambiamo una virgola sull’imballaggio spendiamo decine di migliaia di franchi. Le imposizioni in tal senso arrivano da Swissmedic, il centro di registrazione dei medicamenti. Senza contare le varie ispezioni.

Non le sembra di fare un po’ di vittimismo?

No. E non voglio dire che è sbagliato ciò che chiede Swissmedic. Si tratta di modifiche spesso necessarie. Ma con tutte queste spese cumulate, è normale che i costi lievitino. E, di fronte a certe pretese di abbassamento dei prezzi da parte di Berna, per alcuni prodotti si impone la cessazione della produzione. Va considerato anche il volume di vendita della ditta. Il bacino svizzero è ridotto rispetto ad altri mercati. Per una piccola impresa, spese da 20 o 30.000 franchi sono enormi.   

La vostra ditta produce in Svizzera, ma commercia prevalentemente con l’estero. Perché?

Un po’ per scelta. Un po’ per necessità. Negli ultimi anni il prezzo di tanti nostri farmaci in Svizzera è crollato. Non ci conviene più vendere qui. E c’è dell’altro…

Che cosa?

Berna ci indica che prezzi adottare per i farmaci coperti dalla cassa malati. A quel punto, i prezzi diventano pubblici. Ed è chiaro che se un farmaco viene svalutato in Svizzera, poi per noi sarà più difficile venderlo anche all’estero. Anche gli altri Paesi, infatti, pretenderanno un adeguamento del prezzo verso il basso per quel dato prodotto.

Come se ne esce?

Non se ne esce. Così arriviamo a soluzioni paradossali. Come rinunciare alla copertura della cassa malati in Svizzera. Solo così possiamo evitare questa svalutazione pubblica dei nostri medicinali, potendo continuare a venderli all’estero a un prezzo che riteniamo corretto. L’attuale politica di Berna è dannosa sia per l’esportazione, sia per la produzione in Svizzera.

Berna però ora deve risparmiare per forza. E parliamo di centinaia di migliaia di franchi.

Consideriamo le spese totali della salute in Svizzera. Quelle per i medicamenti oscillano tra il 13 e il 18 per cento. Ci sono altri settori su cui è più importante tagliare. Altri attori del mercato della salute hanno troppi margini di guadagno. E poi perché non si leva l’IVA sui farmaci coperti dalla cassa malati? A cosa serve? Solo togliendo l’IVA, risparmieremmo 220 milioni di franchi. Valutate voi.

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COMMENTI
 

Bandito976 5 anni fa su tio
In Svizzera tutti i prodotti che abbiamo sono importati. Inoltre per ridurre i costi prendono personale UE con paghe UE. Per debellare questo malandazzo informatevi prima e da diverse parti sui prezzi dei prodotti che volete acquistare. In base al borsellino spendete. E vedrete che le cose cambieranno

siska 5 anni fa su tio
Ah ah ah ah Monello! troppo forte la tua ultima.........;) Farò così anch'io andrò in Italia e mi sono già informata sugli orari della linea Lugano-Porlezza perché mi é più vicina.

Monello 5 anni fa su tio
...li compro in Italia .....gia da parecchio tempo ...quando li compravo qua ..uscendo dalla farmacia mi bruciava sempre un pochino dietro ..!!!

zio bis 5 anni fa su tio
miba concordo con quanto scrivi e ti dirò di più, una volta che il costo è totalmente ammortizzato e non possono più venderlo a prezzo pieno, lo passano nella categoria "generici", difatto quel farmaco viene prodotto in serie senza più necessità di ricerca e sviluppo e viene venduto come generico... margini minimi certo, ma costanti... mentre sui nuovi farmaci si caricano giustamente le spese di ricerca e sviluppo... quindi è un po' troppo vittimistico l'esposizione di Blanc...

bobà 5 anni fa su tio
Risposta a zio bis
I margini dei farmaci generici, non è così basso come si pensa: se si guarda bene i generici costano circa il 15% in meno dei "non generici", ma comunque il doppio degli stessi che troviamo oltre dogana. Quel giorno che il prezzo sarà simile a quello praticato all'estero, si potrà ridiscutere sul termine "margini minimi"

Gus 5 anni fa su tio
La tolla di questo è indefinibile

miba 5 anni fa su tio
Il Signor Blanc ha omesso (volutamente?) un piccolo particolare e cioè che è vero che un NUOVO medicinale all'inizio ha un costo elevato in quanto vi sono i costi di ricerca, sviluppo e sperimentazione. Il problema è però che le case farmaceutiche una volta ammortizzati gli investimenti non ne riducono il prezzo fintanto che sul mercato non vi siano le regole per farlo (altro medicinale equivalente più a buon mercato, pressione della Confederazione, ecc ecc). Per concludere mi risulta che comunque le case farmaceutiche fanno utili stratosferici e che i relativi CEO sono tra i più pagati.....

Gus 5 anni fa su tio
Che arrampicata sui vetri!

francox 5 anni fa su tio
I CEO delle farmaceutiche si portano a casa milioni di franchi ogni mese per 15 mesi l'anno perché il tenore di vita in Svizzera è molto alto. Capiamoli.

dan007 5 anni fa su tio
I salari ticinesi indigeni sono al ribasso il livellamento dei salari con i Paesi di frontiera sarà presto d’attualità e i prezzi sidnevono adeguare il potere d’acquisto e diminuito, per quale motivo ci sono cose i termini abili per fare la spesa in Italia ho in Francia. anche i medicinali li compro in Italia per alcuni farmaci risparmio 80% sopratutto antibiotici. i costi dei farmaci fanno lievitare i costi sanitari e per cis Eugenia le assicurazioni con aumenti sproporzionati, posso capire una farmacia in centro a Zurigo che paga un affitto elevato ma non la piccola farmacia di periferia. Il reparto farmaceutico in più genera miliardi di benefici e si permette di licenziare nel nostro territorio per aumentare ancora i margini e un settore insieme a quello assicurativo che genera benefici enormi.

ziopecora 5 anni fa su tio
Le case farmaceutiche si posizionano strategicamente vicino ai confini del nostro Paese. In modo da unire i vantaggi fiscali rispetto alle nazioni confinanti con l'uso della loro manodopera a basso costo. Vorrebbero poi vendere i loro prodotti al doppio o triplo rispetto al prezzo degli stessi all'estero. Adesso arriva il genio che vuole togliere l'IVA ai faraminosi introiti delle case farmaceutiche. Da premio Nobel. Infatti è risaputo che gli uffici preposti sono oberati dal lavoro relativo ai fallimenti delle case farmaceutiche!

bobà 5 anni fa su tio
Margini ridotti? tutte P4LLE! Come si spiega che lo stesso farmaco acquistato in Italia costa 2-3 volte meno? (ed ha la scadenza più lunga).

sedelin 5 anni fa su tio
un altro piangina! bruciate i farmaci, chiudete la ditta e aprite una panetteria.
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