Il paradosso: prezzi dei farmaci da brividi, ma intanto alcuni scarseggiano. Marius Blanc, responsabile marketing della casa farmaceutica Lagap SA: «Berna ci mette nei guai»
TAVERNE – È emergenza per alcuni medicinali in Svizzera: una dozzina di farmaci e 8 vaccini sarebbero in via di esaurimento. La notizia, emersa qualche settimana fa, aveva fatto discutere. Tutto questo mentre il prezzo dei farmaci nella Confederazione continua a essere giudicato troppo alto (anche) da Mister Prezzi. Un aspetto evidenziato anche da una recente analisi pubblicata da Tio/ 20 Minuti. Insomma, le case farmaceutiche restano più che mai sotto accusa. Tra queste, anche la “piccola” Lagap SA, con magazzini e produzione pure in Ticino. «Il problema – dice Marius Blanc, responsabile marketing dell’azienda – è che la gente non conosce le pressioni a cui siamo sottoposti».
Non capita tutti i giorni di avere di fronte un dirigente di una casa farmaceutica. Forse, per il consumatore, è giunto il momento di sfogarsi un po’…
Prego. Però sappiate che c’è tanta disinformazione. Alcuni, ad esempio, ritengono che determinati farmaci scarseggino per una strategia delle case farmaceutiche. È assurdo. La verità è che Berna ci mette nei guai. In particolare a causarci difficoltà è la politica introdotta da Pascal Couchepin anni fa.
Berna stabilisce il prezzo del farmaco generico confrontando i prezzi in vigore nelle nazioni europee con il tenore di vita simile alla Svizzera. Sembra corretto, o no?
Nessuno in Europa ha il tenore di vita alto tanto quanto la Svizzera. Questo sistema ci penalizza. L’Ufficio federale della sanità decide a quali prezzi dobbiamo vendere i medicinali coperti dalla cassa malati al grossista. E questi prezzi si stanno abbassando. Il calcolo viene fatto ogni tre anni. I margini di guadagno su alcuni medicinali per noi sono sempre più ridotti. Per questo siamo costretti a ritirarli dal mercato.
Questo ragionamento vale per tutte le case farmaceutiche?
Sì. Anche per i colossi. Che però hanno meno difficoltà nel ritirare un farmaco dal mercato. Un big forse può reggere l’urto. Le piccole e medie imprese no.
Mi perdoni, ma è da anni che si discute sul prezzo eccessivo dei farmaci in Svizzera. Ora la politica si sta muovendo. Perché dovremmo darle torto?
Perché noi, nelle case farmaceutiche, abbiamo un sacco di spese che l’opinione pubblica non conosce.
Ad esempio?
Basti pensare che ogni volta che cambiamo una virgola sull’imballaggio spendiamo decine di migliaia di franchi. Le imposizioni in tal senso arrivano da Swissmedic, il centro di registrazione dei medicamenti. Senza contare le varie ispezioni.
Non le sembra di fare un po’ di vittimismo?
No. E non voglio dire che è sbagliato ciò che chiede Swissmedic. Si tratta di modifiche spesso necessarie. Ma con tutte queste spese cumulate, è normale che i costi lievitino. E, di fronte a certe pretese di abbassamento dei prezzi da parte di Berna, per alcuni prodotti si impone la cessazione della produzione. Va considerato anche il volume di vendita della ditta. Il bacino svizzero è ridotto rispetto ad altri mercati. Per una piccola impresa, spese da 20 o 30.000 franchi sono enormi.
La vostra ditta produce in Svizzera, ma commercia prevalentemente con l’estero. Perché?
Un po’ per scelta. Un po’ per necessità. Negli ultimi anni il prezzo di tanti nostri farmaci in Svizzera è crollato. Non ci conviene più vendere qui. E c’è dell’altro…
Che cosa?
Berna ci indica che prezzi adottare per i farmaci coperti dalla cassa malati. A quel punto, i prezzi diventano pubblici. Ed è chiaro che se un farmaco viene svalutato in Svizzera, poi per noi sarà più difficile venderlo anche all’estero. Anche gli altri Paesi, infatti, pretenderanno un adeguamento del prezzo verso il basso per quel dato prodotto.
Come se ne esce?
Non se ne esce. Così arriviamo a soluzioni paradossali. Come rinunciare alla copertura della cassa malati in Svizzera. Solo così possiamo evitare questa svalutazione pubblica dei nostri medicinali, potendo continuare a venderli all’estero a un prezzo che riteniamo corretto. L’attuale politica di Berna è dannosa sia per l’esportazione, sia per la produzione in Svizzera.
Berna però ora deve risparmiare per forza. E parliamo di centinaia di migliaia di franchi.
Consideriamo le spese totali della salute in Svizzera. Quelle per i medicamenti oscillano tra il 13 e il 18 per cento. Ci sono altri settori su cui è più importante tagliare. Altri attori del mercato della salute hanno troppi margini di guadagno. E poi perché non si leva l’IVA sui farmaci coperti dalla cassa malati? A cosa serve? Solo togliendo l’IVA, risparmieremmo 220 milioni di franchi. Valutate voi.