La società si difende dopo avere annunciato sanzioni tra 85 e 338 euro per chi non esegue il versamento del pedaggio entro 15 giorni, senza sollecito
MILANO - Il giro di vite annunciato lo scorso sabato nei confronti di chi percorre la Pedemontana non ha lasciato indifferenti gli automobilisti. Con l’entrata in vigore dell’accordo siglato con la Polizia stradale, infatti, è stato abolito il sollecito di pagamento in favore di una sanzione.
Fino al 29 settembre, chi non pagava il pedaggio entro due settimane riceveva una lettera di sollecito con una maggiorazione di 3,50 euro. Ora, invece, in caso di mancato pagamento - da effettuare entro 15 giorni dal transito - la pratica passa alla Polizia stradale e sono previste multe tra 85 e 338 euro, oltre alla decurtazione di due punti per chi possiede la patente italiana.
Autostrada Pedemontana Lombarda ha ricevuto molte proteste in pochissime ore, soprattutto da parte di chi ha più volte riscontrato problemi con il pagamento sul sito (dopo la creazione di un “conto targa”) o chi, in possesso del Telepass, decideva di saldare il sollecito quando il sistema non registrava alcun addebito.
La società ha quindi deciso di prendere posizione e ha diffuso una nota in cui giustifica la decisione con il malcostume degli automobilisti: «L’assenza di caselli ha favorito l’omissione del pagamento del pedaggio». Di conseguenza, la Pedemontana (sulle A36, A59 e A60) «registra una percentuale di mancati pagamenti di gran lunga superiore a quella normalmente registrata» dove sono presenti le barriere fisiche.
Autostrada Pedemontana Lombarda si dice «costretta» a procedere nei confronti di tutti a causa degli «evasori abituali» che «da mesi, se non da anni» utilizzano la strada senza pagare, «convinti che tale condotta non verrà in alcun modo perseguita». Oltre a «un atto dovuto per legge», il cambiamento viene definito dalla società come un modo per «dimostrare il rispetto e la riconoscenza nei confronti» di chi «diligentemente utilizza l’infrastruttura» e paga il pedaggio.