Il direttore artistico accusa Gagnon e Rifici di «avere posto l’aut aut “o loro o noi”» alla politica. «Non ci hanno trattato come coinquilini»
LUGANO - La polemica tra Finzi Pasca e il Lac non si placa. Il ticinese si è sfogato in una lunga lettera, trasmessa al Corriere del Ticino.
La prima intenzione dell'artista è chiarire “le accuse” dell’ultimo periodo: «Non è vero che vogliamo il Lac tutto per noi». Ma è anche vero che la compagnia non si è «mai sentita a casa propria»: «Siamo tornati a Lugano per essere una delle compagnie di residenza. Ma noi siamo trattati come ospiti in casa nostra. È come se fossimo i soli a non aver diritto a un armadio e alle chiavi di casa».
Alla direzione del Lac viene rimproverato di non avere permesso alla compagnia «di sedere al tavolo» dove si decide il calendario, di «essere trattati come coinquilini». Perché «l’intenzione non è mai stata quella di lavorare insieme». Il direttore artistico accusa Gagnon - direttore del Lac - e Rifici - direttore artistico di LuganoInScena - di «avere posto l’aut aut “o loro o noi”» alla politica.
Uno sfogo che Finzi Pasca conclude con l’amaro in bocca: «Ho detto che con il cuore sono già lontano da Lugano. Avrei dovuto dire che c’era chi non vedeva l’ora che ce ne andassimo».