Nell'incontro si è parlato della promozione del poliziotto che era stato oggetto di una condanna penale per alcuni post sui social. Il direttore del DI: «Soddisfatto dall'esito»
BELLINZONA - Norman Gobbi, accompagnato dal Comandante della Cantonale Matteo Cocchi, ha incontrato nelle scorse settimane il Presidente della Federazione svizzera delle comunità israelite Herbert Winter e il segretario generale Jonathan Kreutner. L’incontro - stando a quanto comunicato oggi dal Dipartimento delle istituzioni - ha permesso un «proficuo scambio di opinioni» tra le parti al fine di chiarire «i dubbi» che la Federazione aveva espresso (vedi articolo in allegato) sulla promozione dell'agente della cantonale che inneggiò al nazismo sui social e che per questo venne pure condannato (pena sospesa condizionalmente).
Le motivazioni - Durante l’incontro il Consigliere di Stato ha quindi illustrato in maniera dettagliata e approfondita le motivazioni che hanno spinto la Polizia Cantonale e il Consiglio di Stato a incaricare per la funzione di sergente maggiore proprio il poliziotto finito nella bufera. «Si è discusso pure di tutti gli aspetti e le sensibilità che vengono tenuti in considerazione dal Comando per assunzioni e promozioni all’interno del Corpo».
Gobbi: «Mi assumo la responsabilità della nomina» - La recente nomina è stata oggetto anche di atti parlamentari. Ma il Dipartimento delle istituzioni smorza sul nascere le critiche. «La procedura seguita è stata conforme alle disposizioni vigenti, non da ultimo per quanto riguarda le formalità necessarie ad una promozione», precisa Gobbi. «Per questo motivo ho sostenuto la proposta del Comando della Polizia cantonale, assumendomi la responsabilità di questa nomina».
«Comportamenti razzisti non verranno tollerati» - A prescindere dal caso in oggetto, il Dipartimento delle istituzioni e la Polizia cantonale confermano «la piena condanna di ogni forma di discriminazione razziale e di ideologia radicale», sottolineando come non si intenda «tollerare eventuali comportamenti inadeguati da parte degli agenti». «Chi di loro dovesse violare tale principi - ammonisce il Dipartimento - sarà sanzionato».
«Prezioso momento di dialogo» - Gobbi esprime, infine, «soddisfazione» per l’esito dell’incontro reputandolo un «prezioso momento di dialogo costruttivo» e dai «toni pacati» che ha permesso di «comprendere le rispettive sensibilità instaurando una discussione pragmatica e orientata al futuro».
Social sotto la lente - A seguito della riunione il Direttore del Dipartimento delle istituzioni ha pure discusso con i colleghi di Governo in merito all’opportunità di verificare anche la sfera digitale nei processi di selezione e promozione per determinate funzioni in seno all’Amministrazione cantonale. Il Consiglio di Stato ritiene che ulteriori verifiche di questo tipo saranno effettuate ponderando i rischi operativi e di reputazione delle unità amministrative con la protezione della sfera privata e della libertà di espressione del candidato.