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CANTONE«Lo smartphone fa parte del kit del viaggiatore»

27.09.18 - 06:48
Riflessioni attorno alle opportunità e ai rischi della trasformazione digitale del settore turistico. Oggi si celebra la Giornata mondiale del turismo
Tipress
«Lo smartphone fa parte del kit del viaggiatore»
Riflessioni attorno alle opportunità e ai rischi della trasformazione digitale del settore turistico. Oggi si celebra la Giornata mondiale del turismo

LUGANO - Dalla scelta della destinazione per le vacanze al rientro a casa, passando dal viaggio vero e proprio: negli ultimi anni gli strumenti digitali hanno profondamente cambiato l’esperienza turistica. «Lo smartphone fa ormai parte del kit del viaggiatore» ci dice il professor Lorenzo Cantoni dell’Università della Svizzera italiana in occasione dell’odierna Giornata mondiale del turismo, che quest’anno è dedicata alla trasformazione digitale.

Spunti online - Il tutto comincia dal momento in cui gli spunti provenienti dal mondo digitale generano il desiderio di visitare un determinato luogo. «Pensiamo alle foto che vengono pubblicate sui social media e soprattutto ai video, che giocano un ruolo molto importante» sottolinea Cantoni. E poi si passa alla fase della pianificazione e della prenotazione di biglietti e alberghi: un aspetto, questo, che «al giorno d’oggi sarebbe impensabile senza gli strumenti digitali». Durante la vacanza il viaggiatore si serve poi costantemente dello smartphone, per ricevere il numero del gate da parte della compagnia aerea come pure per la micropianificazione direttamente sul posto delle varie attività, dalla visita al parco acquatico alla scelta del ristorante.

L'impatto sul settore - «La trasformazione digitale in ambito turistico ha un impatto molto forte su tutti gli attori del settore, tra i quali si contano ristoratori e albergatori». Il passaparola ormai passa dalle migliaia di recensioni che i viaggiatori stessi pubblicano online. «Insomma, è fondamentale offrire un prodotto di qualità offline, ma anche riuscire a presentarsi benissimo sul web». Basta infatti poco per perdere un cliente: «L’offerta è così vasta e le alternative sono oggigiorno così facili da raggiungere, che il concorrente è soltanto un clic più avanti. Il mercato è molto volubile».

Le false recensioni - E in un settore turistico sempre più all’insegna del digitale non mancano i rischi e le derive. Si pensi, per esempio, alle false recensioni che possono rovinare la reputazione di una struttura. Oppure alla possibilità di cancellare gratuitamente la prenotazione di un albergo: «C'è anche chi per un determinato weekend effettua la riservazione in tre località differenti, per poi cancellarne due qualche giorno prima sulla base delle previsioni meteo» conclude Cantoni.

Quando la tecnologia genera emozioni

Da un paio di anni in Ticino la troviamo al Parco archeologico di Tremona. Ed è arrivata anche nel quartiere di Santa Maria degli Angeli a Lugano, come pure sulle acque del Ceresio. Si tratta della realtà aumentata, che attraverso l’impiego di un paio di occhiali tecnologici permette ai visitatori di scoprire il territorio da un punto di vista completamente diverso. «Sì, la realtà aumentata nel settore turistico è oggi uno degli strumenti più interessanti» afferma il professor Cantoni, sottolineando come in questo modo sia possibile offrire al visitatore un’esperienza arricchita.

Al Parco archeologico di Tremona tale tecnologia permette infatti di fare un tuffo nel passato, scoprendo il villaggio dell'antichità e i suoi abitanti. «Per la maggior parte della gente è difficile vedere quello che c’è dietro a delle rovine» afferma Nadia Fontana-Lupi, direttrice di Mendrisiotto Turismo. «L’impiego degli occhiali è un’opportunità che suscita molto interesse. E stiamo pensando di introdurre strumenti simili anche in altri luoghi della nostra regione». Non solo occhiali, ma anche app o audioguide. «Si tratta di raccontare ai visitatori una storia, aiutando a rendere più fruibile l’informazione e rendendo l’esperienza più emozionante».

Questa è la direzione in cui si sta andando anche a Lugano, dove dallo scorso giugno la realtà aumentata accompagna la visita del quartiere di Santa Maria degli Angeli (la zona del LAC, per intenderci). Gli occhiali arricchiscono con immagini e informazioni la visita della chiesa, del convento, della funicolare e dell’ex Palace. «È un percorso particolare, che si snoda sia all’interno che all’esterno» ci dice  Pietro Montorfani, direttore dell’Archivio storico di Lugano. «Ma per ora la proposta non sta ancora ottenendo l’interesse che dovrebbe» conclude.

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