Dall'Ufficio federale dei trasporti ecco il nullaosta per il progetto delle FFS, che nel frattempo avevano già avviato l'esperimento senza il sigillo di Berna. Si mira al risparmio di tempo ed energia
GAMBAROGNO – L'Ufficio federale dei trasporti ha deciso. Nel Gambarogno il treno si ferma solo su chiamata. La sperimentazione, già in atto dallo scorso marzo, adesso diventa ufficiale e potrà proseguire a oltranza. Nelle piccole stazioni della regione si andrà avanti a usare appositi apparecchi che consentono all'utente di prenotare lo stop del convoglio. In caso di mancata chiamata, la corsa prosegue senza fermata.
Si è giocato d'anticipo – Da Berna arriva, dunque, il nullaosta per il progetto pilota. Anche se le Ferrovie federali svizzere (FFS), nel frattempo, hanno giocato con ben sei mesi di anticipo, facendo partire l'esperimento già tra fine inverno e inizio primavera. E aggirando, di fatto, l'iter burocratico previsto dalla Confederazione. Il progetto, a suo tempo, era stato accolto con scetticismo dal Dipartimento del territorio e dal consigliere di Stato Claudio Zali. Come reagiranno ora di fronte a questa notizia?
È una delle tratte meno utilizzate – Adesso c'è l'ufficialità. L'Ufficio federale dei trasporti ha approvato i piani delle FFS, che mirano a un risparmio sia di tempo, sia di energia. Puntando su una delle tratte ferroviarie meno utilizzate nella Svizzera italiana.
Piove sul bagnato – Il ragionamento, dal punto di vista degli obiettivi e (forse) dei numeri, ci sta. Ma a preoccupare il Dipartimento del territorio erano altri aspetti. In particolare, le modalità con cui il progetto veniva proposto. Lanciato più come una privazione, piuttosto che come un valore aggiunto. Ad accrescere i dubbi, il fatto che l'esperimento avrebbe toccato una zona già di per sé penalizzata a livello di trasporti pubblici. Stando a fonti informate, tuttavia, i primi sei mesi del "nuovo corso", seppure trascorsi senza il sigillo di Berna, sembrano essere andati piuttosto bene.