È questo il mancato guadagno dalla chiusura della casa da gioco
CAMPIONE D'ITALIA - Sono 60 i giorni trascorsi dal fallimento e la conseguente chiusura del Casinò di Campione. Da altrettanti giorni campeggia, di fronte alla casa da gioco, un presidio spontaneo composto da dipendenti e sindacati.
In questi due mesi i quasi 500 dipendenti rimasti senza lavoro hanno chiesto una cosa soltanto: tornare a lavorare.
«Resteremo qua fino a quando verrà riaperto il Casinò - ci spiega Leonardo Pace, sindacalista Cgil e rappresentante dell'RSU del Casinò -. Non vogliamo soldi, ma solo il nostro posto di lavoro».
Per Pace la riapertura della casa da gioco dell'enclave è l'unica speranza per l'intera comunità. «È il casinò a generare le risorse per i dipendenti e le rispettive famiglie. Per il paese tutto. Solo lavorando potrà essere ripagato il debito maturato con la banca».
I dipendenti non vedono altre strade. «Non abbiamo mai preso in considerazione che la casa da gioco non possa riaprire - conclude Pace -. Senza il casinò il paese si svuoterà diventando un luogo fantasma».
Intanto viene fatta la conta del mancato guadagno: in 60 giorni sono stati persi circa 12 milioni di euro. Una cifra che nutre idealmente la speranza fattasi grido, slogan: «Salviamo Campione».