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BELLINZONAHa vissuto povertà e depressione: «Ma ora vado ai mondiali»

20.09.18 - 06:32
Cedric Jelmini, 48 anni, è stato convocato dalla nazionale dei “senza tetto” di street soccer. A novembre affronterà la manifestazione iridata in Messico. La sua è una storia commovente
Ha vissuto povertà e depressione: «Ma ora vado ai mondiali»
Cedric Jelmini, 48 anni, è stato convocato dalla nazionale dei “senza tetto” di street soccer. A novembre affronterà la manifestazione iridata in Messico. La sua è una storia commovente

BELLINZONA – «Che effetto mi fa fare parte della nazionale dei “senza tetto”? Beh, in Svizzera un tetto ce l’hanno quasi tutti. Ma la povertà esiste anche qui. E io l’ho vissuta». È una testimonianza forte quella di Cedric Jelmini, quarantottenne di Bellinzona. Originario della Corea del Sud, è stato adottato da piccolo da una famiglia ticinese. Dopo essersi formato come cuoco, però, la sua vita è stata particolarmente in salita. Cedric è riuscito a rialzare la testa grazie al calcio. In particolare, a quello da strada: lo street soccer. E ora è stato convocato addirittura per il mondiale in Messico. Giocherà in quella che a livello internazionale viene chiamata la nazionale dei “senza tetto”. «Sono orgoglioso di vestire la maglia rossocrociata. È sempre stato il mio sogno».

Discesa verso il baratro – Una serie di infortuni, la perdita del lavoro, l’assistenza, la depressione. Cedric parla a cuore aperto della sua situazione personale. Oggi ha una protesi al ginocchio e beneficia di una rendita di invalidità. «Col calcio classico ho chiuso una decina di anni fa. E lì ho avuto il mio periodo più buio dal profilo psicologico. Sono scivolato in depressione. Lo street soccer mi ha dato una seconda chance. Per me questa è una grande rivincita».

Numeri da paura – Le cifre recenti diramate dall’Ufficio federale di statistica sono allarmanti. In Svizzera la povertà è cresciuta dello 0,5% nell’ultimo anno. Circa il 7,5% degli elvetici è povero. Ma in Ticino la situazione è ancora peggiore, con il 17% dei cittadini ad arrancare.

Cose della vita – Tra questi, c’è anche Cedric. E lui non lo nasconde. «Il tetto ce l’ho – ribadisce – ma è chiaro che la mia situazione economica non è delle migliori. Sono cose della vita, che possono capitare a tutti. A chiunque può accadere di perdere il lavoro e di entrare in una spirale negativa. Non me ne vergogno. Anzi, sono fiero di essere riuscito a reagire».

Non mollare mai – Cedric vuole lanciare un messaggio positivo a chi, come lui, si trova in difficoltà. «Non bisogna mai mollare. Mi ha aiutato molto il gruppo Azatlaf, che si occupa di promuovere il calcio “sociale” in Ticino. Lì ho capito che non ero da solo. E grazie a questo incoraggiamento sono riuscito a farmi selezionare per la Homeless World Cup».

Il lato umano – Le selezioni sono seguite dall’associazione no profit Surprise di Basilea. «Abbiamo fatto alcuni tornei in Svizzera interna – ammette Cedric – in totale andremo in otto in Messico. In campo si gioca in tre più il portiere. È un tipo di calcio particolare, che non ammette contrasti. E nel quale non per forza viene schierato il più forte. Io, ad esempio, non ho più molta velocità. Ti selezionano anche in base alla tua storia, a quello che puoi portare umanamente al gruppo. Questo mi fa tanto piacere».

Conto alla rovescia – Cedric si sta preparando alla grande avventura. La Homeless World Cup si svolgerà a metà novembre e coinvolgerà una cinquantina di nazionali. «Saranno presenti anche squadre di Paesi in cui i senza tetto esistono veramente. Nazioni poverissime, in cui il calcio si gioca davvero per strada. Sarà un’esperienza forte. E il pallone abbatterà ogni barriera. In fondo, il calcio ci rende tutti uguali. Soprattutto quello da strada».

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COMMENTI
 

Bandito976 5 anni fa su tio
Aspetto da non sottovalutare, LA POVERTÀ! Si guarda sempre ad altri paesi ma mai in casa propria. Come mai?

leopoldo 5 anni fa su tio
forza siamo con tè

Lokal1 5 anni fa su tio
Con una protesi al ginocchio ricevi l'AI!!!?!!!! Uno scandalo

rojo22 5 anni fa su tio
Coraggio! In bocca al lupo!
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