Il Municipio della capitale risponde alle accuse di immobilismo lanciate da Tuto Rossi: «Stiamo lavorando per valorizzare anche l’alto viale Stazione. Ma la crisi riguarda anche altre città»
BELLINZONA - Il degrado dei negozi di viale Stazione è ormai una problematica nota. Tanti commercianti, negli ultimi mesi, sono stati costretti a “lasciare la chiave sotto lo zerbino” per la mancanza di clienti e di riflesso di introiti.
«Non è vero che non è stato fatto nulla» - La tematica è nota da tempo anche alle autorità cittadine che, oggi, hanno risposto all’interpellanza (poi trasformata in interrogazione) «Come mai il Municipio non ha visto il degrado dei commerci di Viale Stazione?», inoltrata dal consigliere comunale Tuto Rossi. «Non è vero che non si è fatto nulla», replica l’esecutivo della capitale sottolineando di essere a conoscenza della situazione che sta vivendo la parte alta del viale Stazione: «È una questione pertinente e attuale che merita la nostra riflessione e - dove possibile - il nostro intervento».
Problematica ticinese - Ma queste problematiche, che attanagliano i commerci cittadini, non riguardano solo Bellinzona. La crisi - secondo il Municipio - è molto più ampia e nasce da diversi fattori. «Segnali di allarme giungono regolarmente anche dagli altri centri urbani, in particolare Via Nassa a Lugano, i portici a Locarno e la via pedonale di Chiasso. Segno evidente di un contesto generale molto problematico».
Le (tante) concause della crisi - Le cause? Sono praticamente sempre le solite. Trite e ritrite. Il turismo degli acquisti, la forza del franco, gli orari di apertura, il proliferare dei centri commerciali e last but not least l’e-commerce, tanto amato dai giovani. «Per questo gli imprenditori - continua il Municipio - sono chiamati ad adattare la propria offerta come pure l’approccio verso il cliente». Tutti devono adeguarsi all’evoluzione del mercato. «Anche i proprietari di immobili non possono continuare ad esigere gli affitti che chiedevano prima».
Due direttrici - Ritornando alle critiche di immobilismo rivolte da Tuto Rossi, il Municipio spiega di muoversi lungo due direttrici. La prima strutturale. La seconda congiunturale e di contingente. «Sul piano strutturale sono previsti investimenti importanti nella mobilità e nel turismo con al centro la valorizzazione dei tre castelli».
Il nodo del nodo - Ma gli investimenti comportano anche notevoli problematiche e il cantiere del nodo intermodale è uno di questi. «Si tratta di un’infrastruttura epocale per la nostra regione a cui la Confederazione ha partecipato con 8 milioni» (il costo complessivo si attesta sui 25 milioni, ndr). Ma con i lavori in stazione, che dovrebbero concludersi nel 2019, sono anche saltati i parcheggi siti in vicolo Nadi. «Siamo intenzionati a valorizzare l’alto viale Stazione come già fatto con la parte bassa. Sono già previsti la realizzazione di un senso unico e il ripristino di un certo numero di posteggi». Insomma dopo il temporale, nei prossimi anni il viale Stazione potrebbe tornare a vedere il sole. Almeno questa è la speranza (anche) del Municipio.