Il gruppo “Grazie Cardiocentro” condanna il tentativo di Sanvido e Pellanda di «trascinare i collaboratori dell’EOC nella battaglia politica» e chiede l’intervento del direttore del DSS Beltraminelli
LUGANO - Non si placa lo scontro tra l’Ente ospedaliero cantonale (EOC) e il Cardiocentro. Dopo la mail inviata ieri ai collaboratori dell’EOC da parte del presidente Paolo Sanvido e il direttore generale Giorgio Pellanda - trapelata sui media cantonali - arriva senza farsi troppo attendere la presa di posizione del gruppo “Grazie Cardiocentro”, autore dell’iniziativa popolare oggetto della mail.
Lo scritto dei vertici dell’EOC viene letto come un tentativo di «trascinare i collaboratori nella battaglia politica», «un fatto gravissimo e dal retrogusto intimidatorio» affinché non firmino l’iniziativa.
Il testo, presentato venerdì, prevede che il Cardiocentro diventi una nuova Fondazione non profit sotto il cappello dell’EOC, ma in piena autonomia rispetto allo stesso. Ma per Sanvido e Pellanda si tratta di volere «de facto privatizzare definitivamente il Cardiocentro, impedendo all'Ente ospedaliero di portare avanti la visione lungimirante del dottor Eduard Zwick» secondo cui trascorsi 25 anni il Cardiocentro deve diventare pubblico.
Un’affermazione definita (anche se in modo velato) ipocrita dal gruppo “Grazie Cardiocentro”, secondo cui Giorgio Pellanda aveva ipotizzato la costituzione di una SA per il futuro del Cardiocentro e Paolo Sanvido avrebbe firmato un documento - presente nel dossier sulle trattative tra EOC e Cardiocentro - che proponeva di costituire una Nuova Fondazione nella quale sarebbe conferito il patrimonio dell’attuale Cardiocentro e alla quale l’EOC avrebbe dato mandato di prestazione per continuare l’attività con la stessa autonomia decisionale.
«Questi sono i paladini del servizio pubblico che oggi gonfiano il petto e si riempiono la bocca, strumentalizzando i dipendenti dell’EOC» è il commento di “Grazie Cardiocentro”.
I vertici dell’EOC vengono inoltre tacciati di «mancanza di responsabilità» e «poca correttezza». Il gruppo promotore dell’iniziativa popolare chiede al direttore del DSS Paolo Beltraminelli di distanziarsi da questo comportamento, “consigliando” all’EOC di «mostrare maggiore rispetto per i processi della democrazia diretta».
«Da parte nostra - conclude la nota di “Grazie Cardiocentro” - invitiamo la popolazione e i dipendenti dell’EOC a non farsi intimidire e a rispondere a questi metodi con un sorriso».