Il sindaco di Lugano conferma i contatti con gli organizzatori della corsa di auto elettriche: «Hanno urgenza di trovare alternative dopo il "no" di Zurigo. Noi abbiamo detto sì, ma con dei paletti»
LUGANO - Quasi certi del "no" di Zurigo a una nuova edizione della corsa di auto elettriche, gli organizzatori dello Swiss ePrix avevano già preso (ma sarebbe il caso di dire ripreso) contatto con il Municipio di Lugano nelle scorse settimane. A confermarlo è il sindaco di Lugano, Marco Borradori. «Hanno iniziato a farsi vivi già a partire dal 6 di agosto», ammette.
È seguìto un incontro informale tra il Municipio e organizzatori della corsa, e uno «più formale» il mese scorso. Incontro avvenuto, ci tiene a precisare Borradori «su loro richiesta». «Erano in difficoltà, deduco per la decisione di Zurigo resa nota oggi. Avevano quindi l'urgenza di trovare alternative».
Non solo Lugano - Lugano non è l'unica opzione che la Formula E avrebbe preso in considerazione: «Sono stati trasparenti e ci hanno confermato di aver contattato anche Berna. Il nostro vantaggio è che abbiamo un circuito omologato. Ma la decisione spetta assolutamente a loro. Hanno sponsor importanti che possono determinare una o l'altra scelta», prosegue il sindaco.
Borradori conferma di essersi messo a disposizione: «Abbiamo posto tutte le condizioni del caso. La nostra posizione, d'altra parte, è molto rilassata. Per noi non c'è nessun problema nel caso scegliessero altre destinazioni. Ma dovessero optare per Lugano dovranno sottostare ai paletti che abbiamo imposto».
Costi e paletti - Centrale sembra essere la questione dei costi. Che Lugano non ha intenzione di assumersi: «Abbiamo chiesto che siano loro a farsi carico di tutte le spese, lo stesso d'altra parte ha fatto anche Berna. La Città, insomma, non sborserà nulla. Inoltre dovranno "rimettere in carreggiata" tutto quello che modificheranno per la gara».
Tra gli altri requisiti chiesti dalla Città vi sono: trasporti adeguati per l'avvicinamento alla gara; seminari con la Supsi su sostenibilità e energie alternative, oltre alla possibiltà di vedere un circuito alternativo per i prossimi anni, in grado di ridurre l'impatto sul quartiere. «Noi siamo in corsa - conclude Borradori -. Una risposta dovremmo averla a breve, probabilmente già nei prossimi giorni. Lugano, dovesse ospitare la gara, sarà sicuramente più trendy, ma c'è il risvolto della medaglia, un ingombro e delle criticità non indifferenti che non abbiamo intenzione di sottovalutare».