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CANTONEFebbre del Nilo, possibili casi futuri in Ticino? «Non si può escludere»

03.09.18 - 15:23
La malattia ha fatto segnare un boom a livello europeo la scorsa settimana. Nel nostro cantone però il virus non è mai stato rilevato
Keystone
Febbre del Nilo, possibili casi futuri in Ticino? «Non si può escludere»
La malattia ha fatto segnare un boom a livello europeo la scorsa settimana. Nel nostro cantone però il virus non è mai stato rilevato

BELLINZONA - Un anziano ricoverato nel Comasco. Una quindicina di casi segnalati in Lombardia nel mese d’agosto. La cosiddetta febbre del Nilo si è spinta negli scorsi giorni fino alle porte del Ticino, generando un certo allarmismo mediatico nelle regioni a ridosso dei confini elvetici e, più in generale, in tutta la vicina Penisola, prima “responsabile” secondo il Centro europeo di Controllo delle Malattie (ECDC) dell’aumento di segnalazioni registrato la scorsa settimana a livello continentale.

Quasi la metà dei 300 contagi segnalati proviene infatti dall’Italia, in cui - sempre nella settimana tra il 24 ed il 30 agosto - si sono inoltre registrati 7 decessi, mentre il totale europeo è stato di 25. Ma come agisce il virus del Nilo Occidentale? «Nelle persone, circa il 75% delle infezioni è asintomatico», ci spiega il Medico cantonale, mentre nei restanti casi sintomi simili a quelli influenzali si manifestano dopo un periodo d'incubazione che va dai 2 ai 14 giorni, con febbre alta e a volte un arrossamento della pelle del tronco.

La guarigione, in generale senza una specifica terapia, può richiedere da pochi giorni a qualche settimana - prosegue Merlani - mentre eventuali complicazioni insorgono in meno dell’1% degli infetti, colpendo in prevalenza le persone più anziane. Queste possono comportare encefaliti e meningiti, e - cifre alla mano - possono condurre alla morte nello 0,1% degli infetti.

Vaccini o terapie specifiche contro la malattia - precisa infine Merlani - non esistono. L’unica prevenzione possibile è quella di adottare misure per proteggersi dai vettori, ossia le zanzare. Diverse specie responsabili della trasmissione sono molto comuni anche in Ticino e in Svizzera. La loro presenza è monitorata da anni, ma finora - ci spiega la dottoressa Eleonora Flacio, Responsabile Vettori del Laboratorio di microbiologia applicata della SUPSI - la presenza del virus non è mai stata rilevata.

Il virus è presente nel Nord Italia e in molte zone dell’Europa da anni. Escludere che possa in futuro “sbarcare” anche nel nostro cantone non è possibile, ci conferma Flacio, in quanto esso viene trasportato dagli uccelli. Ad oggi però, sottolinea il Medico cantonale, non sono mai stati registrati casi di trasmissione della malattia in Ticino e nemmeno in Svizzera.

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COMMENTI
 

nordico 5 anni fa su tio
Ormai anche le zanzare stanno lasciando l'Africa, attirati dalle parole di Angela Merkel. E ci portano anche parte dei loro problemi, incluse la malaria e la febbre del Nilo. E noi che ci lamentavamo della quasi innocua febbre del fieno! Ora siamo serviti.
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