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CANTONEPensioni, salari e orario di lavoro all'assemblea degli edili

31.08.18 - 15:00
Qualora gli impresari costruttori non dimostrassero «una attitudine diversa nelle trattative» il comitato cantonale edili OCST si dichiara «pronti a mobilitarsi per il proprio CNM»
TiPress - foto d'archivio
Pensioni, salari e orario di lavoro all'assemblea degli edili
Qualora gli impresari costruttori non dimostrassero «una attitudine diversa nelle trattative» il comitato cantonale edili OCST si dichiara «pronti a mobilitarsi per il proprio CNM»

LUGANO - Il comitato cantonale edili OCST si è riunito in assemblea straordinaria ieri sera a Noranco per fare il punto della situazione sulle trattative del Contratto Nazionale Mantello dell’edilizia principale in scadenza a fine anno. Tre i temi che hanno animato le discussioni: il risanamento del fondo di pensionamento anticipato PEAN, l’aumento salariale e la gestione dell’orario di lavoro.

Fondo di pensionamento - Ad avvio di trattativa la SSIC-CH per risanare il fondo settoriale di pensionamento anticipato a 60 anni a rischio di sottocopertura a partire dal 2020 per effetto dei “baby boomer’s”, chiedeva di innalzare l’età di pensionamento a 61 rispettivamente 62 anni, procedere a decurtazione delle rendite sino al 20% e un aumento moderato nell’ordine dello 0.5% per i lavoratori. In occasione dell’incontro di trattativa dello scorso 23 agosto 2018, la SSIC-CH ha ricalibrato il tiro e ha proposto un piano di risanamento che garantisca il diritto ad andare in pensione anticipata a 60 anni ed un taglio moderato (- 5%) delle rendite erogate. Il comitato edili OCST esprime «soddisfazione nel constatare come questo cambiamento di rotta degli impresari ponga le basi per una soluzione equilibrata e sostenibile».

Aumento salariale - La SSIC-CH propone un aumento salariale di 150 franchi al mese per tutti i lavoratori e sui minimi salariali a partire dal 1. gennaio 2019 ed escludendo ulteriori aumenti nei quattro anni successivi della durata del CNM. Il comitato edili OCST «saluta questa apertura favorevolmente nella misura in cui va a compensare in parte la perdita del potere d’acquisto accumulata negli ultimi 4 anni di mancati aumenti salariali». Chiede non di meno di non escludere, negli anni a seguire, una negoziazione puntuale sulla base dell’evoluzione dell’indice dei prezzi (carovita), del mercato e della situazione economica in generale.

Orario di lavoro - La proposta degli impresari costruttori di “liberalizzare” la gestione del tempo di lavoro secondo i principi dell’annualizzazione dell’orario non trova l’accordo dei delegati OCST. Gli impresari garantiscono il pagamento del salario sulla base delle 2112 ore annuali, variando però l’orario a piacimento nei limiti delle 50/52.5 ore settimanali e 10 ore giornaliere, abolendo il supplemento del 25% degli straordinari e potendo accedere al lavoro al sabato senza supplementi e autorizzazioni particolari. Il tutto, variando l’orario nei limiti di una enorme flessibilità collocata tra le “meno 100 ore e più 200 ore annuali”. Il comitato edili OCST «respinge con sdegno questa proposta: tale modello di gestione dell’orario e della flessibilità non farebbe null’altro che peggiorare la situazione del mercato edile e delle condizioni personali dei lavoratori». Codificare in questo modo l’orario di lavoro «significherebbe codificare, legalizzandolo, il caos già ora esistente». Inoltre, un carico eccessivo di ore (10 e più ore giornaliere) durante i mesi “caldi” e produttivi non farebbe altro che «mettere a rischio pericolosamente la salute dei lavoratori e la propria attenzione nello svolgere l’attività, condizioni di lavoro che aumenterebbero anche il rischio di infortuni». Anche «la qualità di vita e le relazioni famigliari e personali dei lavoratori verrebbero annullate». I membri di comitato si esprimono dunque per un eventuale cambiamento di sistema di flessibilità all’unica condizione che, con limiti giornalieri e settimanali chiari, non si dia spazio a degenerazioni e abusi sui cantieri.

Il comitato cantonale edili OCST chiede alle delegazioni sindacali al tavolo delle trattative di mettere tutto il peso sul prossimo incontro di negoziazione nazionale previsto l'11 settembre 2018. Dagli impresari costruttori si attendono «delle soluzioni equilibrate che non offendano la dignità, i diritti e la salute dei propri collaboratori».

Qualora gli impresari costruttori non dimostrassero «una attitudine diversa nelle trattative» il comitato cantonale edili OCST si dichiara «pronti a mobilitarsi per il proprio CNM».

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