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CANTONEI coltivatori di erba light non fanno i furbi

28.08.18 - 07:31
Efficaci i nuovi test per distinguere la canapa stupefacente da quella CBD. La Polizia cantonale fornisce i numeri sui sequestri passati alla vigilia delle prime “vendemmie” outdoor e illegali
I coltivatori di erba light non fanno i furbi
Efficaci i nuovi test per distinguere la canapa stupefacente da quella CBD. La Polizia cantonale fornisce i numeri sui sequestri passati alla vigilia delle prime “vendemmie” outdoor e illegali

BELLINZONA - È un’estate calda, che non fa maturare solo l’uva in anticipo. E infatti la polizia vigila e ha già messo a segno i primi blitz nelle piantagioni di canapa stupefacente che iniziano a farsi rigogliose (e perciò visibili anche dall'alto). Una decina di giorni fa, ad esempio, c'è stato un intervento in Onsernone che avrebbe portato alla scoperta di centinaia di piante…

Va ricordato che, a differenza della viticoltura dove a farla da padrone è il merlot, il fiorente settore agricolo della canapa ticinese, da una stagione in qua, opera in due campi ben distinti. Da una parte c’è chi ha scelto di coltivare, in maniera legale e autorizzata, la canapa CBD, quella che punta sulle proprietà rilassanti del cannabidiolo; dall’altra ci sono gli irriducibili dello sballo fuorilegge che continuano a piantare erba con un tenore di tetraidrocannabinolo, per semplicità THC, superiore all’1 per cento consentito. Due mondi separati che aprono però interrogativi su quanto il settore alla luce del sole influenzi quello che fa di tutto per non apparire. In altre parole ci si chiede se l’introduzione della canapa light abbia avuto ripercussioni sul mercato della canapa stupefacente.

«La disponibilità sul mercato di canapa CBD - rispondono dalla Sezione antidroga della Polizia cantonale - non ha portato ad una diminuzione dei consumatori della canapa tradizionale. Anche le impressioni che ci giungono dai consumatori di canapa con THC confermano questo fatto».

Gli stessi numeri dei sequestri di piante di canapa stupefacente sono quanto mai altalenanti. Nel 2013 le autorità ne hanno scovate seimila, nel 2014 cinquemila, quindi il boom nel 2015 (con 16.500 piante) e nel 2016 (18.000). Più magro il “bottino” nel 2017, con 2400 piante. «Per quanto riguarda la tendenza dell’anno in corso - spiega la Polizia - considerato che il periodo di maturazione della canapa outdoor si situa vero la fine dell’estate, non possiamo ancora esprimerci». E sulla variabilità dei numeri, viene sottolineato che «i dati del 2015 e 2016 sono in buona parte riconducibili a una serie di inchieste che hanno portato alla luce diverse importanti coltivazioni».

Il fatto che le piantagioni di canapa THC venivano e vengono tuttora fatte nell’illegalità, non permette, spiega la Polizia, di formulare un valido confronto fra le due attività e dunque nemmeno di valutare se il diffondersi delle piantagioni di canapa CBD abbia portato ad una diminuzione di quelle con tenore di THC illegale. «Non possiamo comunque escludere che in alcuni casi, considerato l’attuale alto valore della canapa CBD e la possibilità di coltivarla in modo legale, qualcuno possa aver optato per questo genere di coltivazioni a “discapito” della coltivazione della canapa con THC».

Una nota positiva arriva dal fatto che nessuno tra gli autorizzati avrebbe finora cercato di fare il furbo “imboscando” pianticelle strong tra le sorelle light. «Dai controlli effettuati è emerso come al momento i coltivatori di canapa notificati rispettino le regole previste». Per gli agenti, da qualche mese, è diventato anche meno macchinoso non distinguere l’erba "buona" da quella "cattiva"... «Dall’inizio dell’estate - spiega la Polizia cantonale - abbiamo introdotto l’utilizzo di test rapidi da effettuare sul posto per determinare se ci trova confrontati con canapa CBD o con canapa THC. Questo sistema si sta rivelando molto pratico e veloce, permettendo in determinate circostanze di poter prendere delle decisioni e delle misure che prima necessitavano settimane».

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