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LUGANOPreti in preda a impulsi sessuali: «Ma chi smette, rischia l’isolamento»

21.08.18 - 08:01
Dal frate birichino al giovane sacerdote “trasgressore” spedito in un monastero. Le fragilità della Diocesi ticinese sotto la lente del teologo Alberto Bondolfi
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Preti in preda a impulsi sessuali: «Ma chi smette, rischia l’isolamento»
Dal frate birichino al giovane sacerdote “trasgressore” spedito in un monastero. Le fragilità della Diocesi ticinese sotto la lente del teologo Alberto Bondolfi

LUGANO – C’è il caso del frate birichino, con una vita sessuale intensa, anche con uomini sposati. C’è il sacerdote che aspetta la pensione per gettare la maschera e andare a convivere con un’altra persona. Ma c’è anche il giovane prete che, infatuatosi di un uomo, dilapida diverse migliaia di franchi e finisce in un vicolo cieco. La Curia ora lo manda per alcuni giorni a settimana in un monastero, a riflettere. Una società sempre più erotizzata mette a rischio la credibilità dei religiosi cattolici. «Soprattutto in Ticino – ammette il teologo Alberto Bondolfi, professore emerito di etica all’Università di Ginevra –, dove sembrano mancare le misure di accompagnamento necessarie per chi decide di abbandonare la professione di sacerdote. In altre regioni della Svizzera, le Diocesi sono più pro attive».

La sensazione è che il prete, oggi, sia una persona sempre più sola nel gestire le proprie debolezze sessuali…
Intendiamoci, non stiamo parlando di pedofilia. Dunque, non si tratta di comportamenti delittuosi. Siamo tutti esseri umani. È evidente che siamo di fronte a situazioni di solitudine, così come è evidente che oggi siamo bombardati da messaggi ambigui, a sfondo sessuale. Tutti rischiano di più. Non solo i preti.

Mandare un giovane sacerdote, scivolato sulle proprie debolezze, a “disintossicarsi” in un monastero è una scelta condivisibile?
È giusto che in situazioni del genere un prete abbia la possibilità di riflettere su sé stesso e su cosa fare della propria vita. Ma ciò non basta.  

Non sarebbe meglio, invece, che la Curia affrontasse a viso aperto il problema personale di questi sacerdoti? Insomma, nessuno è obbligato a fare il prete…
Prima di tutto va specificato che in Ticino la Curia non è il datore di lavoro diretto di un prete. Il datore di lavoro è la parrocchia. E poi una cosa non esclude l’altra. Forse, però, manca ancora un luogo in cui chi si trova in determinate difficoltà possa confidarsi apertamente.

Certe situazioni si trascinano da anni. Perché uno preferisce fare la doppia vita, rischiando lo scandalo, piuttosto che cambiare strada?
In Ticino chi lascia il ministero sacerdotale fatica a trovare alternative professionali. È un dato di fatto. Non è colpa del vescovo. È la Diocesi che è strutturata così. In Romandia e in Svizzera tedesca è più facile smettere. Diverse Diocesi “riciclano” i sacerdoti che desiderano continuare ad operare in ambito ecclesiale come insegnanti, come giornalisti. Li aiutano ad avere una seconda possibilità.

Perché in Ticino questo non avviene?
La struttura giuridica della Diocesi ticinese è più fragile. La Diocesi ticinese non ha mezzi finanziari propri, anche a causa della scarsa chiarezza sulla tassa ecclesiastica. E quindi non ha tanti margini di manovra.  

In realtà la Diocesi ticinese ha tanti dipendenti e tanti immobili…
D’accordo. Ma quelli sono beni della Diocesi. Il patrimonio esistente è già impegnato per determinate questioni. Lo si è capito anche quando il vescovo ha deciso di non ricorrere ai beni della Diocesi per salvare il morente Giornale del Popolo.     

Qual è dunque il rischio con cui si trovano confrontati i sacerdoti “trasgressori”?
Quello dell’isolamento sociale. Pensate a un prete, che fino a 45 anni è una persona pubblica, magari amata da tutti… Un sacerdote ticinese sa che, se smette, sarà difficile ricominciare da zero.

L’uomo della strada, ingenuamente, direbbe che è giunta l’ora di rimettere in discussione il voto di castità dei preti cattolici…
Sono convinto che prima o poi si debba dare la possibilità di esercitare il ministero sacerdotale anche alle persone sposate. Togliere il voto di castità, invece, ci pone chiaramente di fronte a un problema di credibilità della scelta fatta. Ci sono persone che, finora, hanno fatto questa scelta. Come si giustificherebbe, ai loro occhi, un cambio di rotta? Va fatta una riflessione a 360 gradi. 

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COMMENTI
 

samarcanda 5 anni fa su tio
Religione contro natura. Ma chi ha ancora voglia di seguire una simile dottrina?

Libero pensatore 5 anni fa su tio
Il fatto che i preti non possano vivere la propria sessualità in maniera naturale allontana dalla professione persone normali e vi avvicina persone con svariati disturbi. Una volta si diventava preti perché per molti era l’unica possibilità di ricevere un’istruzione di alto livello. Ora solamente gli stranieri, soprattutto africani, lo fanno per questi motivo. Gli altri sono persone che hanno problemi di vario genere. Ovviamente ci sono eccezioni la cosa mi pare abbastanza evidente. Quale ragazzo normale deciderete mai di rinunciare il sesso? Suvvia... e fateli sposare che ci guadagnereste tutti.

ALC 5 anni fa su tio
Non critichiamo solo la chiesa ma sopratutto coloro che ciecamente la seguono e la sostengono. Nella chiesa cattolica manca la responsabilità, l’adeguamento ai tempi e alle culture, l’interessamento negli esseri umani che per loro esistono solo per assorbire, mai per esprimersi. Se accettiamo ancora un’istituzione cosi arrogante, falsa, irresponsabile e ipocrita al posto di guardarci allo specchio da persone adulte, allora continuiamo pure ad andare a messa a sentire le loro favole! Siamo noi che dobbiamo diventare più onesti nei confronti della realtà e smettere di assumere il ruolo della vittima!

Martino Vescovo 5 anni fa su tio
A questa età si corre dietro alle ragazze/ragazzi per scoprire la propria sessualità. Ora non potendo mettersi con il sesso opposto la soluzione mi sembra ovvia. Divento prete. Il paradiso studiare con "sole ragazze" oppure in questo caso ragazzi. È chiaro che ciò funziona solo qui Europa. In Africa un prete senza donna e figli non sarebbe mai rispettato dalla parrocchia. Lasciate che si sposino... Sarebbe così semplice.

rojo22 5 anni fa su tio
Adesso sono curioso. Vado a leggerla.

TI.CH 5 anni fa su tio
I sacerdoti sono anche loro delle persone come tutte le altre. Dio ha detto andate e moltiplicatevi; pertanto non vedo ragione che un sacerdote non possa esercitare il suo ministero se è sposato. lasciateli sposare e magari calerà anche la pedofilia nel clero.

Nicklugano 5 anni fa su tio
Certo che questo è un articolo di vitale importanza, chissà se dormiremo stanotte ??

rojo22 5 anni fa su tio
Vero in parte, ma Come tu affermi, si confondono (artatamente?) i livelli. Il problema della pedofilia non c’entra (o, perlomeno, dovrebbe essere affrontato in sede diversa) con i preti che buttano la tonaca o che hanno storie amorose con donne o uomini maggiorenni consenzienti. Ma l’articolo è scritto per accumulare click... e riesce nell’intento.

pillola rossa 5 anni fa su tio
Risposta a rojo22
Questo articolo distoglie l'attenzione dalla lettera di ieri del Papa al Popolo di Dio ...

curzio 5 anni fa su tio
Che facciano quello che vogliono fintanto che sono coinvolte persone maggiorenni, coscienti e consenzienti. Poi, se uno decide di complicarsi la propria vita facendosi prete nel nome di un amico immaginario...

pillola rossa 5 anni fa su tio
Risposta a curzio
Questo articolo distoglie l'attenzione dalla lettera di ieri del Papa al Popolo di Dio...

pillola rossa 5 anni fa su tio
Risposta a pillola rossa
Scusa, era per rojo22

clay 5 anni fa su tio
lasciate che si sposino....così un problema (sessuale) sarebbe risolto....per i preti pedofili.....un taglio netto e via !

rojo22 5 anni fa su tio
Fosse vero che il matrimonio risolverebbe i problemi di castità dei preti e della pedofilia nella Chiesa, saremmo a cavallo. Non scordiamoci che, però, questo implicherebbe che tutti i mariti sono fedeli alle mogli e non esistono padri di famiglia pedofili. Ma questo, ovviamente non è vero. Quindi, credo, il matrimonio dei preti, non è comunque la soluzione. Nessuno, nel 2018, punta la pistola alla tempia di un uomo e lo obbliga a diventare prete. L'età media dei seminaristi che diventano poi preti (e non sono tutti, per fortuna) si è notevolmente alzata rispetto a decenni orsono. Quelli che scelgono questa strada hanno già fatto, in buona parte, esperienze di vita diverse dalla vita consacrata. Quindi... Oggi, ma non solo per i preti, per ognun di noi, il problema è tenere fede a una promessa, ... come dice la formula, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia... Per esempio, se un prete poi vuole divorziare? O tradisce la moglie, oppure è pedofilo? Il matrimonio sarebbe solo una rogna in più. RIpeto. Il problema non è il matrimonio.

Bacaude 5 anni fa su tio
Risposta a rojo22
Si continua a mischiare l'argomento impulso sessuale con il ben più complesso tema pedofilia. Ora, è ovvio che esistono molte categortie di persone che commettono abusi sui minori e non sono preti. Vero è però che c'è una percentuale sinistramente alta tra i preti cattolici. Su questo si dovrebbe riflettere Non so se il matrimonio possa la soluzione. Credo però che il sesso tra adulti e consenziente anche tra i preti sarebbe una picconata al muro d'ipocrisia che circonda chi vuol parlare di famiglia e non ha la minima idea di cosa siano il sesso, le relazioni stabili e non e avere dei figli. Ci sono promesse che non si possono mantenere. Io posso anche promettere di non mangiare o di non bere. Se riesco dopo poco muoio. Avere rapporti sessuali (al limite anche l'onanismo che frustrerebbe cmq la psiche del prete) è come bere om mangiare. Un'impellenza biologica.

Pepperos 5 anni fa su tio
Sicuramente non sarà mai così interessante come il vescovo di Montecassino, che organizzava orge a base di svariate droghe. Sparirono tre 2millioni€ dalle casse, attualmente è in un convento per redimersi. L'avessi fatto io? ( Senza veste talare ) il popolo mi avrebbe bastonato di brutto.

moma 5 anni fa su tio
Parliamo chiaro, se un prete è anche affascinante, sicuramente qualche bella vedovella potrebbe anche adocchiarlo e se volesse andare oltre, saprebbe come fare, incluso quello che ho detto prima, mettendo a rischio l'uomo dietro la tonaca.

moma 5 anni fa su tio
In generale e senza giudicare o accusare nulla e nessuno, da non dimenticare che al giorno d'oggi l'abbigliamento femminile è cambiato. Cosa c'entra, si chiede magari qualcuno. Io dico che c'entra, c'entra, eccome.

rojo22 5 anni fa su tio
Risposta a moma
Concordo. Il problema della libertà dovrebbe essere indossolubilmente legato a quello della responsabilità.... ma, oggi, non è un discorso che va di moda. Senza scordare che, se al posto del prete, la persona tentata è un uomo sposato, la sostanza non cambia.

Bacaude 5 anni fa su tio
Bravo. commento puntuale. Fu proprio per l'ereditarietà delle cariche e delle prebende. Infatti il celibato è stato più o meno imposto solo a partire dal XI secolo e sappiamo che fino a inizio '800 erano accettate (ufficiosamente) concubine, diventate poi nel supermoralista secolo XX puerpere. Perfino Pietro (in teoria primo Papa) ebbe moglie ed ella lo seguì fino a Roma nella prima comunità crsitiana. Rimangono dunque l'astinenza e il celibato nella loro assurda essenza contro natura...

Bacaude 5 anni fa su tio
Risposta a Bacaude
Era x Nmemo!

Nmemo 5 anni fa su tio
Tanti secoli fa la Chiesa ha introdotto il celibato per eliminare le interminabili e costose cause con gli eredi delle “alte cariche”. Risolto il problema dei soldi, sono rimasti, infiniti. quelli della “carne”…

saetta 5 anni fa su tio
La situazione attuale non fa che aumentare i casi di pedofilia e perversione sessuale! Sarebbe veramente ora di cambiare...ci svegliamo? Papà Francesco, il Papa del cambiamento...cosa intende fare??

Pepperos 5 anni fa su tio
Risposta a saetta
I pedofili non conoscono religioni....Li trovi dappertutto

saetta 5 anni fa su tio
Io personalmente preferisco un prete che possa amare ed essere amato, che sia da un uomo o da una donna poco importa e che magari abbia anche una famiglia...sicuramente questo sacerdote può fare meglio il suo ministero dal momento che conosce in pratica la vita reale...e in questo modo non viene isolato dal mondo. È vero che durante le funzioni e le feste i preti hanno intorno molta gente, ma un volta chiusa la porta di casa c'è l'isolamento. È una cosa giusta questa??

moma 5 anni fa su tio
Ma poi, sti voti di castità per emulare il Gesù, se li è inventati la Chiesa e la nostra religione contro natura, perciò destinati a fallire. Sbaglio o dico giusto.

ToMaTe_81 5 anni fa su tio
Risposta a moma
Non sbagli, e ti dirò di più; si è inventata tante altre belle favolette.

pillola rossa 5 anni fa su tio
Proprio di ieri la lettera del Santo Padre al popolo di Dio (senza commento)

pillola rossa 5 anni fa su tio
"Come si giustificherebbe, ai loro occhi, un cambio di rotta?" Evoluzione? Nessuna paura che il castello di carte cada? Riconoscimento di aver fregato la gente per troppo tempo?

Orsettina 5 anni fa su tio
Un prete,prima di ogni altra cosa,è UNA PERSONA e come tale...con i propri bisogni sessuali. Se potessero vivere come un qualunque altro normalissimo essere umano NORMALE,esercitando e divulgando comunque e sempre la loro professione di fede,non ci sarebbero tanti pedofili tra di loro. Ma questo da SEMPRE!!!Non si potrebbe cambiare qualcosa???A chi è credente,non penso possa disturbare un prete sposato,che lo sia con un uomo o una donna!!!Apertura mentale gente!!!!

Fran 5 anni fa su tio
Il pastore protestante della mia infanzia aveva 4 figli, uno un mio compagno scolastico x anni. Il pastore protestante di oggi è nero, ha 6 figli, di cui uno medico pediatrico. Preferisco un prete/pastore che ha una vita famigliare simile alla nostra. La castità non è una situazione normale. Nemmeno Gesù lo era! La chiesa cattolica ha ben altri problemi come la pedofilia. E a quanto pare questa SI che continua a persistere e pare impossibile arrivare ad una che sia una! Pfui alla Diocesi. Diocesi un bel piffero!

francox 5 anni fa su tio
Se un prete è omosessuale o meno non interessa a nessuno. Il problema non è l'omosessualità, è la pedofilia.
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