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CAMPIONE D'ITALIAI Consiglieri comunali si licenziano e chiedono le dimissioni di Salmoiraghi

20.08.18 - 15:25
In una lettera al Municipio e alla Prefettura di Como: «È necessario un passo indietro volto a cercare di risolvere urgentemente la drammatica situazione che sta vivendo la nostra Comunità
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I Consiglieri comunali si licenziano e chiedono le dimissioni di Salmoiraghi
In una lettera al Municipio e alla Prefettura di Como: «È necessario un passo indietro volto a cercare di risolvere urgentemente la drammatica situazione che sta vivendo la nostra Comunità

CAMPIONE D'ITALIA - A mali estremi estremi rimedi. È la ricetta che sembra essere stata messa in pratica dai Consiglieri Comunali di Campione D'Italia, Tanina Padula, Fiorenzo Dorigo, Domenico Deceglie e Michele Canesi.

In una lettera indirizzata al Consiglio comunale, al sindaco Roberto Salmoiraghi, alla Giunta Municipale, e per corrispondenza alla prefettura di Como e al Commissario straordinario Angela Pagano, i membri del legislativo comunicano le proprie «irrevocabili e immediate dimissioni dalla carica di Consiglieri Comunali del Comune di Campione d’Italia».

Una decisione, per loro stessa ammissione, «sofferta e difficile che deriva dalla volontà di risolvere «urgentemente» la drammatica situazione che sta vivendo la Comunità campionese dopo il fallimento della casa da gioco e il conseguente licenziamento di circa 500 persone. «È necessario - sottolineano i Consiglieri comunali - far intervenire immediatamente le Autorità e le Istituzioni Centrali competenti mediante lo scioglimento del Consiglio Comunale e la nomina di un Commissario Prefettizio».

A favore della riapertura del Casinò - Tutto ciò viene fatto quale estrema ratio a favore della riapertura del Casinò. «Questa scelta non rappresenta una fuga dalle nostre responsabilità, ma trova unicamente il suo fondamento nella convinzione che sia oggi necessario ripartire da zero, al fine di poter ricostruire il sistema Campione, preservando necessariamente tutte le peculiarità che da sempre hanno caratterizzato il nostro territorio e che l’attuale Amministrazione - nostro malgrado - sta oggi continuando progressivamente a cancellare e ad azzerare», sottolineano ancora i nomi in calce alla lettera di dimissioni.

«Si dimetta il Sindaco» - I membri del legislativo non solo criticano le scelte e le decisioni assunte dall'Amministrazione campionese, ma chiedono le dimissioni del Sindaco e degli altri Consiglieri Comunali, auspicando che tutti insieme «vogliano e possano fare - per il bene del Paese - un passo indietro, al fine di consentire un intervento diretto delle competenti Autorità e Istituzioni Centrali, volto a cercare di risolvere urgentemente la drammatica situazione che sta vivendo la nostra Comunità».

«Riteniamo - conclude lo scritto - che la decisione di continuare a rimanere insediati, anche laddove vi sia l’impossibilità (già peraltro ufficialmente annunciata) di approvare il bilancio di previsione stabilmente riequilibrato nei termini di legge, rischia di essere controproducente e far perdere – a nostro parere - ulteriore tempo utile alla risoluzione delle attuali problematiche del Paese; tempo che i lavoratori e le famiglie della nostra Comunità hanno già ampiamente esaurito».

La lettera a Salvini - In un secondo scritto, inviato all'indirizzo del Ministro degli interni italiano Matteo Salvini, i Consiglieri comunali incalzano la dose: «La recente chiusura della Casa da Gioco ha delle conseguenze drammatiche e tragiche per tutto il territorio e per tutta la comunità Campionese, che si è trovata – da un giorno all’altro – privata del proprio lavoro. Il Casinò di Campione rappresenta da sempre l’unico ed esclusivo volano dell’economia campionese. Non possiamo permetterci di disperdere il rilevantissimo know how acquisito dall’azienda e dalle relative specifiche professionalità maturate dai propri lavoratori. Occorre in ultimo considerare che il perdurare della chiusura della Casa da Gioco - oltre al disagio economico e sociale di un intero paese - crea nocumento alla casse dello Stato, che vengono private del mancato incasso di rilevanti cifre in termini di Irpef, Irap, Isi, oltre alle evidenti ricadute in termini di ammortizzatori sociali. Per tutte le ragioni sopra evidenziare, Vi invitiamo ad ascoltare il nostro di grido di aiuto». 

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