Da Hodler a Segantini, da Monet a van Gogh. Nuove importanti mostre in arrivo al MASI
LUGANO - La Città di Lugano ci prova a ricreare l’età d’oro delle mostre d’arte che richiamavano visitatori da mezza Europa. Quelle insomma dedicate a Munch, Chagall, Schiele, Kirchner, Modigliani. Erano i tempi delle grandi mostre, quando davanti all’allora Museo d’arte moderna di Lugano si vedevano lunghe file di gente.
In attesa di vedere quella su René Magritte a settembre, Lugano mette le mani avanti e annuncia due importanti mostre per il 2019 e per il 2020. I nomi sono di quelli grossi che mettono d’accordo sia gli appassionati d’arte sia quelli più semplicemente “curiosi d’arte”. Nomi come quelli di Ferdinand Hodler, Giovanni Segantini, Claude Monet e Vincent van Gogh.
La prima mostra, in collaborazione con il Museo nazionale Zurigo e in programma la prossima primavera (24 marzo -28 luglio 2019) ospiterà i capolavori della Fondazione Gottfried Keller di proprietà della Confederazione e depositati nei musei svizzeri, tra i quali il trittico ispirato alle Alpi – La vita; La natura; La morte – di Giovanni Segantini.
La seconda, prevista nel 2020, porterà a Lugano opere di inestimabile valore appartenenti alla Collezione E. G. Bührle, tra le più importanti raccolte private del XX secolo incentrata sulla pittura impressionista francese, che si appresta a trovare casa nel contesto del nuovo ampliamento del Kunsthaus di Zurigo.
Sono lieto – ha dichiarato il direttore del MASI Tobia Bezzola - di annunciare la collaborazione con il Museo nazionale Zurigo e la Fondazione Gottfried Keller che ci permetterà di riunire (non accade dal 1965) i capolavori della collezione federale, ripercorrendo più di due secoli di storia dell’arte svizzera. In mostra avremo anche il maestoso trittico di Segantini esposto al Segantini Museum di St. Moritz e ceduto in prestito l'ultima volta oltre 50 anni fa».