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BELLINZONABellinzona Beatles Days: un compleanno da sogno

05.08.18 - 15:33
L'esibizione della PFM è stata la ciliegina sulla torta
Bellinzona Beatles Days: un compleanno da sogno
L'esibizione della PFM è stata la ciliegina sulla torta

BELLINZONA - Grande successo di pubblico per la XVIII edizione dei Bellinzona Beatles Days che, nelle serate di venerdì 3 e sabato 4 agosto, hanno animato Piazza del Sole con una serie di proposte che hanno riconfermato l’elevato standard raggiunto dalla manifestazione promossa dalla Fondazione del Patriziato.

A svettare nel gradimento della folta platea - ma anche dei numerosi addetti ai lavori che hanno assistito all’evento - la tappa svizzera della tournée mondiale della Premiata Forneria Marconi (PFM) legata alla pubblicazione del disco “Emotional Tattoos” che ha riportato la band guidata da Franz Di Cioccio e Patrick Djivas ai fasti di un tempo. Quello che venerdì sera ha infatti regalato la PFM è stato uno spettacolo di rara intensità, in cui l’illustre e glorioso passato della band si è perfettamente amalgamato con le ultime produzioni che guardano sì al “prog” e alla sua essenza, ma con una modernità ed un’attualità di suoni, arrangiamenti e produzioni da tenere il passo con le più importanti e quotate rock band del pianeta. Dalle classiche “Impressioni di settembre”, “La carrozza di Hans”, “La luna nuova” e “Photos of Ghosts” (definite dall’indomabile Di Cioccio “i fondamentali”) alle recenti “Il regno”, “Freedom Square” e “La danza degli specchi”, il concerto, di oltre due ore, è stato un autentico tripudio di virtuosismo, maestria compositiva ed esecutiva da parte di un ensemble all’interno del quale la “vecchia guardia” (il trio Di Cioccio/Djivas/Fabbri) e la “new generation” (su tutti il chitarrista Marco Sfogli ed il tastierista Alberto Bravin, eccellente pure nelle parti vocali in cui si è alternato di Di Cioccio) hanno non solo convissuto perfettamente ma anzi si sono alimentate a vicenda fornendo spunti, energia e quella irrefrenabile voglia di “Suonare, suonare” che da sempre rappresenta la cifra stilistica della PFM.

Sempre venerdì apprezzatissima, benché in parte rovinata dall’immancabile acquazzone che per quasi un’ora ha flagellato Bellinzona, anche la performance di Ricky Gianco che tra aneddoti, curiosità e tanta simpatia ha ripercorso (ancora con una splendida voce e un’eccellente presenza scenica a dispetto dell’anagrafe) la sua sessantennale carriera, dal rock’n’roll di fine anni Cinquanta ad oggi, fatta di canzoni indimenticabili che lo stoico pubblico ha cantato a squarciagola con lui: da “Tu vedrai” a “Parigi con le gambe aperte”, da “Non si può smettere di fumare” a “Sei rimasta sola”, dal “Vento dell’est” all’immancabile “Pugni chiusi”.

Sabato sera, invece, i Bellinzona Beatles Days si sono dedicati, come da tradizione ai repertorio dei “Fab Four” con tre differenti riletture del loro repertorio: da quello esclusivamente lennoniano dei ticinesi Instant Karma a quello più acustico e melodico proposto dal trio di chitarre Treetles fino al conclusivo spettacolo dei BeatleStory che non hanno smentito la stampa che li definisce «la più fedele ricostruzione degli show beatlesiani in circolazione» e che tra costumi d’epoca, imponenti scenografie e suoni fedelissimi a quelli originali, hanno fatto cantare fino a tarda notte le migliaia di persone accorse in piazza.

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