Previsto un potenziamento della polizia dei trasporti per fare fronte all'accattonaggio e allo spaccio di droga
BELLINZONA - Accattonaggio, migranti alla ricerca di asilo, spaccio di droga sui treni e controlli legati a partite di calcio. Per fare fronte a questi problemi di sicurezza, entro l'apertura della galleria di base del Ceneri è previsto un potenziamento della polizia dei trasporti nella regione sud. Si parla di un aumento dell'organico di otto-dieci unità. La questione è stata trattata oggi nell'ambito dell'annuale incontro tra il Consiglio di Stato e la direzione delle FFS.
Verso l'apertura del Ceneri - Un incontro che ha toccato anche altri argomenti, tra cui in particolare il miglioramento del traffico passeggeri e merci a partire dal 2020: la messa in esercizio della galleria di base del Ceneri darà infatti vita, lo hanno ricordato le autorità, soprattutto al cosiddetto Metrò Ticino che permetterà di avvicinare Lugano, Bellinzona e Locarno. «La principale sfida- si legge in una nota del Cantone - è la coordinazione dei vari orari della catena del trasporto e la preparazione del Canton Ticino a questa rivoluzione epocale». È per questo che dallo scorso giugno il Governo cantonale ha creato un gruppo di lavoro “Ceneri 2020”, al quale partecipano attivamente anche le FFS.
E più puntualità - Nel traffico passeggeri i principali obiettivi discussi sono inoltre legati all’aumento della puntualità al confine di Chiasso (aumentata al 90%, per un massimo di 5 minuti di ritardo), all’introduzione dell’orario cadenzato ogni mezz’ora per i collegamenti dal Ticino verso il nord delle Alpi, alla riduzione a circa tre ore dei tempi di percorrenza degli EC Zurigo-Milano, e all’introduzione di nuovi collegamenti diretti verso Bologna e Genova, mantenendo l’attuale collegamento in direzione di Venezia. È stato poi ricordato che con la nuova galleria il Ticino vivrà l’avvento del Giruno, il treno costruito dall’azienda svizzera Stadler Rail.
Le future Officine - Tra i temi trattati c'era anche il futuro stabilimento industriale previsto a Castione, che si sta tuttavia confrontando con delle opposizioni. A tal proposito il ceo FFS Andreas Meyer ha sottolineato che «se discutiamo troppo a lungo sulla questione, se non riusciamo a trovare una soluzione in Ticino dovremo sondare altre possibilità». L'opzione Castione sarebbe comunque la migliore: «Altre soluzioni sono più care sia dal punto di vista dell'investimento sia per i costi dell'operazione» ha concluso Meyer.