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MONTECENERIAcque bollenti, e i pesci boccheggiano

02.08.18 - 06:09
Siccità e temperature alte mettono a dura prova la fauna ittica. Salvate quasi 1500 trote nel Leguana. Ecco le foto dell'operazione. Gli specialisti: «Non è allarme. Ma la situazione va monitorata»
foto tio.ch/20min
Acque bollenti, e i pesci boccheggiano
Siccità e temperature alte mettono a dura prova la fauna ittica. Salvate quasi 1500 trote nel Leguana. Ecco le foto dell'operazione. Gli specialisti: «Non è allarme. Ma la situazione va monitorata»

MONTECENERI – Quasi 1500 pesci, tutte trote fario, sono stati salvati, negli scorsi giorni a Camignolo, dal torrente Leguana, affluente del Vedeggio semi prosciugato dal caldo e dalla siccità. Non è ancora allarme rosso per la fauna ittica della Svizzera italiana ma se la canicola dovesse perdurare, gli interventi degli esperti cantonali potrebbero moltiplicarsi. «Ci sono alcuni corsi d'acqua perenni che sono confrontati con un problema di possibile prosciugamento – ammette Tiziano Putelli, responsabile tecnico dell'Ufficio caccia e pesca –. Ad esempio, il Gaggiolo, ad Arzo». 

La soglia dei 25 gradi – Potenziale rischio di prosciugamento superficiale anche a Morbio Superiore, in un breve tratto della Breggia. Stesso problema su alcuni riali del Piano di Magadino. Nelle valli del Sopraceneri le cose vanno meglio. «Stiamo monitorando la situazione – afferma Putelli –. Pesci come le trote non possono vivere a una temperatura dell'acqua superiore ai 25 gradi. I punti più sensibili sono quelli legati ai terminali dei fiumi. Per intenderci, in prossimità delle foci come quella della Maggia».    

Niente riproduzione – «La trota lacustre – evidenzia Urs Lüchinger, presidente della Federazione ticinese di pesca – aspetta di potere risalire i fiumi per andare a riprodursi. Trovando acque così calde, non lo può fare. Deve attendere». 

Estate da record – Caldo e siccità stanno segnando un'estate da record. «Queste temperature – conferma Putelli –, unite a periodi prolungati senza precipitazioni rilevanti, rischiano di portare, col tempo, mutamenti alla composizione dei popolamenti ittici e agli ecosistemi. Condizionando di conseguenza la gestione della pesca e dei ripopolamenti delle acque pubbliche». 

Fiume recidivo – Al momento, tuttavia, gli ecosistemi sembrano reggere. «E come nel 2003 e nel 2015 non stiamo assistendo a una rilevante moria di pesci. Il caso del Leguana? Quello è un fiume su cui ci capita di intervenire con una certa frequenza. La sua tratta finale si prosciuga facilmente. È accaduto quasi ogni anno ultimamente».

Strategie future – I pesci del Leguana vengono recuperati dai guardapesca per poi essere rigettati in acque più consone, nel Vedeggio in questo caso. Intanto, i pescatori ticinesi guardano già al prossimo incontro con le autorità cantonali. Ancora Lüchinger: «Vorremmo che il Cantone individuasse quali sono attualmente le tratte che sono a rischio di surriscaldamento. Anche per una questione strategica futura. Pensando alla riproduzione delle specie, non ha senso immettere trote in fiumi che sono soggetti a queste problematiche».  

 

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COMMENTI
 

sedelin 5 anni fa su tio
poveri, noi possiamo bagnarci, loro...no!

Nicklugano 5 anni fa su tio
Mi sa che non sono solo i pesci a boccheggiare.
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