L'Ispettorato del lavoro ricorda provvedimenti e norme a protezione dei lavoratori
BELLINZONA - Periodi di caldo elevato, come quello che ci attende nel corso dei prossimi sette giorni, sono pressoché inevitabili durante la stagione estiva e comportano accresciuti rischi per la salute dei lavoratori impegnati a svolgere, in particolare, attività all’aperto. A lungo termine l’esposizione al caldo può infatti, anche svolgendo un’attività lavorativa relativamente leggera, provocare un sovraccarico del sistema cardiovascolare (aumento rapido e forte del battito cardiaco), con affaticamento precoce.
A ricordarlo è l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro (UIL), che in una nota odierna sottolinea come le attività lavorative svolte in ambienti caldi, in particolare all’esterno, riducono il rendimento fisico e psichico, aumentando di conseguenza il rischio di incidenti.
I sintomi di un surriscaldamento cronico sono la sensazione di affaticamento, il dolore alla testa, l’inappetenza, l’insonnia e disturbi del sistema circolatorio. Un’esposizione prolungata alle alte temperature può inoltre provocare un collasso.
I. Provvedimenti tecnici
Raffreddamento dell’aria
Una ventilazione naturale o meccanica (ventilatori, cortine d’aria) raffredda l’aria grazie a un rinnovo di aria più frequente o a una sua maggiore velocità di circolazione. Negli spazi limitati (ad es. cabina di guida o di una gru), l’aria entrante dovrebbe essere raffreddata (v. anche art. 16 e 17 OLL 3).
II. Provvedimenti organizzativi
Fare in modo di non lavorare durante le ore più calde (per esempio, di comune accordo con i lavoratori, inizio della giornata alle ore 05:00)
Riduzione della mole di lavoro
Ridurre il lavoro muscolare (muscolatura delle braccia, delle gambe e del tronco) allo stretto necessario.
Periodi di riposo:
Tempo di permanenza al caldo
Ridurre la durata di permanenza nelle zone calde indispensabili alla produzione (riduzione del tempo di lavoro).
III. Provvedimenti personali
Se i provvedimenti tecnici e organizzativi non sono sufficienti a proteggere la salute, occorre fornire un equipaggiamento personale di protezione il più possibile conforme alle esigenze concrete:
Per determinate categorie di lavoratori (persone che lavorano la notte, donne incinte, ecc.), è obbligatoria una dichiarazione di idoneità. Si ricorda che la tutela della salute dei lavoratori è un obbligo del datore di lavoro (art. 6 della Legge federale sul lavoro - LL) e che la mancata applicazione di misure di protezione può essere perseguita penalmente (art. 59 LL).