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LOCARNOProprietari e inquilini messi alla porta (o quasi)

23.07.18 - 17:30
Gli episodi che hanno portato al blocco totale delle vendite degli appartamenti del Delta Resort. Il legale: «Un comportamento intollerabile». Il Municipio respinge le accuse
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Proprietari e inquilini messi alla porta (o quasi)
Gli episodi che hanno portato al blocco totale delle vendite degli appartamenti del Delta Resort. Il legale: «Un comportamento intollerabile». Il Municipio respinge le accuse

LOCARNO - «Il comportamento delle autorità comunali è intollerabile». Sono le parole dell’avvocato Fulvio Pelli, che stamattina ha aggiornato i media sulla vertenza tra la proprietà del Parkhotel Delta e la Città di Locarno. La vicenda, che riguarda l’ampliamento della struttura con la realizzazione del Delta Resort da 52 appartamenti di proprietà, si trascina dal 2014. Ma la scorsa primavera la situazione «è degenerata» a seguito di due episodi specifici.

L’espulsione coatta - Il primo riguarda una coppia svizzero tedesca che aveva acquistato un appartamento, sapendo comunque di doverlo mettere a disposizione del Parkhotel Delta. La coppia aveva però chiesto al Municipio di domiciliarsi a Locarno. Una richiesta negata, poi finita in Consiglio di Stato. Da qui un’ulteriore mossa da parte dell’Esecutivo comunale: un ordine a carico della coppia di condomini di lasciare l’appartamento, informandoli che «in caso di disobbedienza avrebbe fatto intervenire la polizia per un’espulsione coatta». L’espulsione è ora rinviata all’esito finale della vertenza.

Nuove norme - Negando la richiesta della coppia, il Municipio aveva inoltre comunicato nuove norme in merito all’utilizzo degli appartamenti del Delta Resort. Se in precedenza il periodo massimo di residenza era stato fissato a tre mesi all’anno, di recente l’Esecutivo ha invece parlato di un limite di otto settimane in due periodi diversi (4+4 settimane). Per il resto del tempo, gli spazi dovrebbero essere a disposizione dell’albergo.

Il caso degli inquilini - Anche il secondo episodio riguarda una coppia svizzero tedesca, che si è però trasferita in un appartamento del Delta Resort prendendolo in affitto a tempo indeterminato. Si tratta di due persone che risiedono in Ticino da trent’anni e che hanno chiesto lo spostamento del loro domicilio. Una richiesta negata pure a loro, con la medesima limitazione del periodo di locazione e la minaccia di espulsione coatta da parte della polizia.

«Ci va di mezzo anche l’albergo» - Il caso relativo agli inquilini, ha detto stamani l’avvocato Pelli, «è ancora più scioccante». Infatti, sia il resort sia l’albergo si trovano in zona turistica alberghiera. E la decisione applicata a questa coppia colpirebbe anche l’hotel, che non potrebbe più locare camere e appartamenti suoi (quindi non solo quelli del Delta Resort). E c’è di più: «La decisione contraddice completamente l'atteggiamento da sempre avuto dal Municipio, che vorrebbe che tutti i condomini mettano a disposizione i loro appartamenti dell’albergo per molte settimane ma poi, se come in questo caso lo fanno, vuole espellere i locatori di medio e lungo termine».

La perizia «rifiutata» - Tutta la situazione era già stata oggetto di analisi da parte di Lorenzo Anastasi, che nel 2016 era stato incaricato dal Municipio di Locarno di allestire una perizia. Un documento in cui all’amministrazione comunale era stato consigliato di trovare un compromesso con la proprietà dell’hotel, che aveva già spontaneamente adeguato il regolamento di utilizzo del Delta Resort. E il perito concludeva: «Ritengo che in caso di vertenza giudiziaria abbia maggiori probabilità di successo la tesi dei promotori di attribuire alla licenza del 1. febbraio 2011 il valore di un’autorizzazione per realizzare un complesso residenziale dotato di servizi alberghieri».

Il Municipio respinge le polemiche - «La destinazione alberghiera del comparto in cui sorge il Delta Resort è sempre stata nota. Lo comprova il fatto che la domanda di costruzione è stata inoltrata per Apparthotel e questa destinazione non è mai stata messa in discussione». Lo sostiene l’Esecutivo di Locarno, che in un’odierna presa di posizione respinge le polemiche sollevate dalla proprietà del Parkhotel Delta. E aggiunge: «Inoltre, già prima dell’inizio della costruzione il Municipio ha ribadito ai proprietari che la zona non permette residenza».

La questione del turismo - Il Municipio cittadino risponde anche all’accusa di non essere favorevole all’arrivo di cittadini confederati, facendo in particolare notare che «in città non è ancora stato raggiunto il limite del 20% fissato dalla Lex Weber. Ciò implica che vi è ancora disponibilità per l’assegnazione di residenze secondarie, evidentemente nelle zone ammesse dal piano regolatore». Si tratta pertanto di una vertenza «di carattere prettamente edilizio e non concerne in alcun modo la promozione turistica della regione». Una promozione nella quale la Città di Locarno «è da sempre molto attiva». E l’Esecutivo conclude, ricordando che la questione è nelle mani dei tribunali.

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COMMENTI
 

F/A-18 5 anni fa su tio
Come sempre si rampega sui vetri, il fatto positivo è che forse gli inciuci di una volta non funzionano più, neanche se ci sono di mezzo avvocati politicanti di alto rango, possono così dirne di cose ma la legge va rispettata, poverini i proprietari che forse sono stati disattesi ed hanno speso una valangata di milioni solo per far guadagnare i soliti noti, gli stessi personaggi che ora cercano di venire fuori dalla palta, ultimo atto di un bell'imbroglio.

WGWG 5 anni fa su tio
La coppa dei fenomeni è stata assegnata.

vulpus 5 anni fa su tio
Le norme di PR sono troppo statiche e poco flessibili, e la loro modifica richiede sempre tempi bibblici. Quando poi le modifiche sono accettate, lo scopo per le quali sono state fatte sono oramai superate. Dal punto di vista logico, che tipo di problema potrebbe creare questa struttura alla comunità? Veramente il nulla: in una zona che praticamente non è visibile, non necessita di invadere il suolo pubblico e tutte le infrastrutture sono presenti. Una cattivissima pubblicità per il mercato immobiliare ticinese che ha fame di clienti di questo tipo, ma oramai diffidenti dai sistemi tipici canton ticinese di procedere. Nel caso particolare, probabilmente qualche interesse privato o di conncorrenza, se non di gelosia, ha scatenato il putifarre.Pori num

pulp 5 anni fa su tio
Risposta a vulpus
Beh si può certo discutere sulle norme di PR e sui tempi - così come si può discutere sull'impatto finanziario di certe strutture ed il "fastidio" che procurano (eventuale). Però ad esempio la votazione Weber, votata dal popolo (mio malgrado, visto che ero fortemente contrario) stà proprio a mettere delle limitazioni su una tematica che obiettivamente non da fastidio a nessuno e va a penalizzare proprio delle regioni dove le ditte di costruzione e tutto l'indotto che ci gravita attorno, ha avuto delle ripercussioni.

pulp 5 anni fa su tio
Per come la vedo io è un classico.... Ottieni la licenza edilizia per una cosa, poi costriuisci (e va tutto bene perché nella fase di costruzione non ci sono ancora possibilità di verifica circa l'utilizzo) e quando poi arrivi alla fine, tenti furbescamente di aggirare le norme edilizie - perché questo ovviamente darebbe maggior valore alla tua proprietà. Facendo leva su ricorsi, richieste di rimborso e questioni turistiche e bla bla bla, facendosi rappresentare da avvocati di spicco in buona sostanza speri e provi a cambiare le carte in tavola. A volte funziona (quanti hanno fatto delle finestre in un rustico pur non potendo e poi in sanatoria hanno pagato la multa ma si sono tenuti la finestra...) a volte invece no (vedi il caso di quel rustico in Val Malvaglia). Aspettiamo quindi il responso dei giudici.... anche se il taia e medega, già me lo vedo all'orizzonte.

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a pulp
Condivido, anche se però spero che la città abbia la meglio, non sopporto quando si tentano ste scappatoie accusando gli altri ingiustamente. Come al solito gli enti pubblici vengono trattati come se fossero dei criminali, intanto la fiducia dei cittadini nei confronti delle nostre istituzioni diminuisce e alla lunga creerà forti malumori.

Lourmarin 5 anni fa su tio
A fine maggio la trasmissione RSI Falò già parlò di questo caso, perché solo ora la bufera?

F/A-18 5 anni fa su tio
Ma fate un bel cambio di destinazione e via, tutti contenti, in fin dei conti 52 nuclei famigliari che pagano dei bei soldoni sono sempre meglio di rifugiati, asilanti, famiglie problematiche, gente in'assistenza o che comunque voia da lavuraa saltimbanco adoss .

vulpus 5 anni fa su tio
Lasciamo lavorare giudici e avvocati.Se in cima ai monti uno ritirnr di fare un abuso allargando una finestra, sa dove va a finire. Ma chi ,investe milioni senza essere sicuri di cosa fai? Costruisci una decina di appartamenti di alto standing, senza sapere cosa ne fai? suvvia c'è da spanciarsi dalle risate. Il municipio ha però dimenticato di giustificare il suo membro che partecipa la parte avversa....

pillola rossa 5 anni fa su tio
«Inoltre, già prima dell’inizio della costruzione il Municipio ha ribadito ai proprietari che la zona non permette residenza». Preciso e coinciso. Non c'è possibilità di fraintendimento.

Nmemo 5 anni fa su tio
@ Equalizer. Si chiamano modifiche di PR, seguono procedure di legge, in caso di contenzioso decide il Giudice. Se si dimostra di avere una perdita di valore si viene indennizzati, se si trae cospicuo vantaggio sé tenuti a pagare un contributo. Le leggi esistono, Servono amministratori fedeli alla Costituzione, sulla quale sempre promettono fedeltà.

tip75 5 anni fa su tio
nei nostri municipi e’ pieno di inconpetenti,spesso seduti in cadreghini di rilievo...mi pare che ci sia molta confusione ma sicuramente anche molta mafia...speriamo che abbiano le palle di portarli nelle sedi adeguate e che facciano dimettete certo barabbini scalda seggiole

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a tip75
In primo luogo a gestire il settore costruttivo è il tecnico comunale che con il municipio non ha nulla da fare. Questa non è una questione politica ma semplicemente un'abuso edilizio mascherato da finta truffa comunale. Nell'articolo è citato che i costruttori sono stati avvisati dell'impossibilità del fono di essere zona residenziale, ma loro hanno continuato comunque la costruzione. Quindi per ovviare si costruiscono una storiella per muovere l'opinione pubblica a loro favore.

Ul Cunili 5 anni fa su tio
Hanno costruito in una zona dove non era permesso la costruzione di abitazioni adibite alla residenza. Praticamente sono un abuso edilizio. Il Pell da turno cosa vuole? Cambiare le leggi a suo piacimento?

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Ul Cunili
Inoltre tramite dei vittimismi riescono pure a ottenere la compassione dell'opinione pubblica che se la prenderà ingiustamente con gli enti pubblici a solo discapito del nostro benessere.

Equalizer 5 anni fa su tio
Il bello di questo paese resta il fatto che il terreno pur essendo tuo ci puoi fare solo quello che vogliono gli altri, o peggio ancora ti cambiano le regole di d'uso del fondo con il trascorrere del tempo

Mattiatr 5 anni fa su tio
Risposta a Equalizer
In Ticino e in Svizzera esiste un sistema per regolare l'edificazione. Questo si chiama Piano Regolatore ed è tranquillamente descritto nelle Norme d'attuazione del piano regolatore che ogni comune adatta in base alle esigenze. Questo sistema serve a evitare che qualcuno costruisca palazzine da 15 piani in villaggi di montagna, che crei case rosa fluo nel pieno del centro storico e via così.¶ Una volta che hai un terreno non puoi fare quello che vuoi, esattamente come non puoi fare quello che vuoi una volta comprata la macchina, come non puoi fare quello che vuoi in giro la sera e via dicendo.¶ Per quanto riguarda quello che dici sul cambio di destinazione del fondo in corso d'opera ti consiglierei di rileggerti la frase ''Inoltre, già prima dell’inizio della costruzione il Municipio ha ribadito ai proprietari che la zona non permette residenza''.
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