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CANTONEOVS, dipendenti inviperiti: «Il calzino che volevate rivoltare ve lo rispediremo a casa»

18.07.18 - 19:01
Messaggi contro il manager che ha gestito il passaggio da Vögele al marchio italiano compaiono sulle vetrine dei negozi nell'ultimo giorno prima della chiusura
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OVS, dipendenti inviperiti: «Il calzino che volevate rivoltare ve lo rispediremo a casa»
Messaggi contro il manager che ha gestito il passaggio da Vögele al marchio italiano compaiono sulle vetrine dei negozi nell'ultimo giorno prima della chiusura

LUGANO - Ultimo giorno di lavoro per i dipendenti OVS in Ticino. Un giorno amaro per chi, neanche un anno fa, aveva visto nel gruppo italiano dell'abbigliamento che ha ritirato le 140 filiali di Vögele sparse per la Confederazione una possibilità per andare avanti. 

Le promesse - «Faremo concorrenza a H&M e Migros», «ci distingueremo grazie allo stile» e ancora «rivolteremo Vögele come un calzino», aveva dichiarato il manager incaricato della ristrutturazione, Alessandro Montalbano, forte di un marchio con quote di mercato doppie rispetto a quelle di H&M o Zara. 

Speranze disattese e rabbia - A 10 mesi da quelle dichiarazioni gli fanno eco i suoi dipendenti. «"Rivolteremo Vögele come un calzino", aveva promesso Alessandro Montalbano, inviato in Svizzera per raddrizzare le sorti dei punti vendita Vögele - si legge in un'affissione comparsa sulla vetrina di uno dei negozi -. Ancora nel settembre scorso Montalbano prometteva il mantenimento dei 1000 posti di lavoro a rischio licenziamento ed, anzi, affermava di volerne creare da 150 a 200 di nuovi».

Il "calzino" di Montalbano - Il messaggio, carico di delusione, si rivolge direttamente al manager italiano: «Signor Montalbano, quando è andato via senza salutarci e ringraziarci per il lavoro svolto ha dimenticato di riprendersi il calzino. Ha tempo fino alle 18:30 di questa sera per ritirarlo. In caso di mancato ritiro non si preoccupi. Sarà nostra premura fare in modo di recapitarlo al suo domicilio. P.S. ci saluti i suoi compagni di merende», e seguono il nome di Stefano Beraldo, CEO di OVS e di altri dirigenti del marchio.
 
I problemi - Sono circa 1180 i dipendenti che resteranno a casa. A pesare sarebbero state differenze sostanziali tra lo stile italiano e quello degli svizzeri (in particolare germanofoni e francofoni) e persino di taglie (troppo piccole). Un marchio, insomma, che non si sarebbe integrato con la realtà locale. 

E intanto, abiti con cartellini in franchi vengono notati a pochi chilometri dal confine. Il trasferimento della merce invenduta, insomma, è già iniziato.

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